De Laurentiis e De Magistris, rottura insanabile. Il Comune sceglie la curva

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Il mercato senza colpi eclatanti aveva innescato la delusione della tifoseria. Gli striscioni sapientemente piazzati nei punti nevralgici della città non erano piaciuti al presidente, che ha accentuato il distacco con gli ultras: «Sono una minoranza e non rappresentano tutta la tifoseria sparsa nel mondo». Poi l’oggetto del contendere è diventato lo stadio, ovvero i rapporti tra società e Comune, prima cattivi e oggi pessimi, praticamente a un punto di non ritorno. Volano stracci ormai ogni giorno tra le parti e nell’ultimo scambio di accuse ha trovato posto anche la questione stadio. Al sindaco De Magistris che ha giurato di non volersi più sedere accanto a De Laurentiis preferendogli la curva B, ha fatto seguito una risposta ancora più piccata firmata dal club azzurro: «preferisce mischiarsi al tifo opaco, dal quale il Napoli ha preso le distanze da tempo».
Insomma, materiale a sufficienza per aspettarsi un seguito ieri sera, che invece non c’è stato. Circa quarantamila sugli spalti, concentrati sul debutto casalingo di Ancelotti e sui fischi da indirizzare a Higuain, che cambia maglia ma resta il traditore di sempre. Le fiammate iniziali di Hamsik e Callejon non hanno scaldato più di tanto il San Paolo: nonostante l’importante vittoria in casa della Lazio sette giorni fa, pronti via il termometro della passione non ha fatto registrare i soliti gradi. Fonte: Mattino

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