E’ inutile starsene lì a lagnarsi, a ripensare cosa gli abbia procurato il destino, recentemente, “appena” negli ultimi due anni: stavolta comincia un’altra Storia, in cui va riscritto se stesso, proprio come nell’estate del Duemilasedici. Milik è ancora lui, sente la porta, la vede, la sfiora, la lambisce; e poi è nel Napoli, in questo momento, più di quanto non ci siano gli altri, che un bel giorno dovranno pur decidersi di fargli compagnia e dargli un pallone giocabile: il primo, quando se ne era andata un’ora di partita, lo ha trascinato sul suo sinistro Dries Mertens, dopo un rapido uno-due al limite area, e lì c’è voluta tutta l’altezza di Casteels; ma sul secondo, quei cross che si usavano una volta e vanno bene sempre, stavolta ci ha pensato Mario Rui, lui ha ribadito che non ha paura degli stopper né dei richiami popolari. Fonte: CdS
