Aldo Serena, a due settimane dall’inizio del campionato, ha detto la su ai taccuini de Il Mattino:
«Il ritorno delle milanese? Direi proprio di sì ed è un bene per il campionato visto che sono mancate negli ultimi anni. L’Inter ha fatto una grande campagna acquisti e se dovesse arrivare anche Vidal o addirittura Modric, che ha coronato dopo gli anni di Madrid il suo periodo d’oro con un grande Mondiale con la Croazia, sarebbe il massimo. Spalletti è stato accontentato in tutto e ora ha tutte le carte in regola per sfidare la Juve. E il Milan con gli ultimi colpi di mercato è sicuramente più competitivo».
«Inter anti-Juve? Lo è perché adesso Spalletti ha tanti variabili tattiche in più, può cambiare uomini avanti o dietro e la squadra resterebbe sempre competitiva. Il tecnico si è esposto con la società ed è stato ricambiato con gli acquisti giusti, le ambizioni si capiscono da come è stato impostato il mercato».
«Higuain? Il Milan dopo Ibrahimovic non ha più avuto un punto di riferimento di questo calibro in attacco. Higuain è un punto di riferimento non solo tecnico ma anche come esperienza per gli anni precedenti vissuti con Napoli e Juve: un attaccante di razza e di tradizione che ti garantisce dai 15 gol in su. Milan? Un po’ dietro rispetto all’Inter che metto subito dopo la Juve. Importante anche l’arrivo di Caldara che con Romagnoli costituirà la coppia dell’Italia del futuro. C’è sicuramente grande curiosità sul nuovo Milan, anche se non lo vedo ancora da Scudetto e nella corsa Champions lo considero indietro ad altre».
«Indietro al Napoli? Sì, anche se da parte del Napoli mi aspettavo due colpi roboanti sul mercato che non sono ancora arrivati, pur ritenendo quello di Verdi un ottimo acquisto. Per gareggiare ad altissimi livelli non sempre ti va bene puntando su giocatori di fascia alta che crescono con gli anni, servono anche subito dei campioni. E Ancelotti? La migliore possibile che De Laurentiis poteva fare dopo i tre anni di Sarri. Dopo un allenatore molto didattico, un insegnante di calcio anche molto duro, ci voleva un tecnico di grande esperienza, uno straordinario mediatore che lavora benissimo a livello psicologico con i giocatori oltre che sotto l’aspetto tecnico».
«Roma? La Roma è un punto interrogativo: ha ceduto dei giocatori e ne sono arrivati degli altri. Però la perdita di Alisson è sicuramente di quelle molto importanti, l’anno scorso il 30 per cento dei punti li ha portati lui».