De Giovanni: «Arek non può essere accantonato. Meret? Non mi preoccupa l’età»

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«Non è facile abituarsi a Maradona, un personaggio sincero che dice ciò che pensa con orgoglio, senza limiti o freni». La pennellata d’autore è di Maurizio De Giovanni, noto scrittore e giornalista, tifosissimo del Napoli. Un ritratto fedele di Diego uomo, calciatore, simbolo e riferimento d’ogni epoca.

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De Giovanni racconta Maradona ed offre di Diego una visione romantica eppure banalmente vera, limpida, trasparente: «Maradona è un personaggio fuori dagli schemi però sincero, che non ha limiti, freni o barriere. La sua grandezza gli
consente di essere ascoltato, dice ciò che pensa con orgoglio. È un personaggio raro, come lui ce ne sono pochissimi, ecco perché se ne parla e se ne parlerà sempre. Ma il motivo principale per cui è così “chiacchierato” è un altro…».

Quale? «Maradona è stato il più forte giocatore di tutti i tempi. Ancora oggi è
difficile paragonare i vari Messi, Neymar o Cristiano Ronaldo a lui. La
grandezza del passato rende Diego sempre presente sul tavolo dei commenti».

Da Maradona al Napoli: si aspettava questo mercato, da parte della società? «Esiste un regime economico che orienta la tipologia di investimenti. Neppure l’arrivo in panchina di Ancelotti poteva cambiarlo. Ma per andare avanti in Champions, vero obiettivo della società, occorrono un paio di calciatori di grande esperienza».

Quali e in quale ruolo? «Dopo la sua esperienza al Mondiale, con due panchine consecutive, credo sia necessario affiancare a Milik un altro attaccante. Mi auguro arrivi un grande profilo, potrei sperare in Benzema, ma il suo arrivo vorrebbe dire ridurre sensibilmente lo spazio di Milik, che la società ha pagato trenta milioni di euro. L’attaccante polacco è stato un investimento importante e, con Benzema, giocherebbe solo per sostituirlo, o in caso di infortuni e squalifiche».

E se le dicessi… Balotelli? «Perché no… può essere un’idea. Ancelotti potrebbe rilanciarlo».

E Meret in porta? La convince? «Non sono preoccupato né per l’età né per le doti. Per fare un esempio, Donnarumma è due anni più giovane e da due anni è titolare al Milan. Il mio unico dubbio è legato ai problemi di pubalgia. Non solo: se
dovessero persistere, non credo che Karnezis sia l’idea per coprirgli le spalle. A quel punto opterei per un portiere alternativo di maggior spessore. Uno alla Sirigu, per intenderci».

Il Roma

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