Il calcio trema: stop agli sponsor delle scommesse
Stop agli sponsor delle scommesse
I contratti con Sky e Performa sono triennali e sono stati appena firmati. Non sono in discussione. Ma prevedono una parte variabile legata agli incassi pubblicitari che, inevitabilmente, ne risentirà. Secondo Moreno Marasco, country manager di Bwin e presidente dell’associazione delle società on line di gioco legale Logica, «questo decreto che nasce con le migliori e condvisibili intenzioni, rischia di produrre un effetto esattamente opposto a quello voluto». La ragione è semplice. «La pubblicità fatta dai concessionari pubblici di scommesse on line, serve a distinguere i marchi legali da quelli illegali». Per capire, il marchio Eurobet a bordo campo serve solo a dire che si tratta di una società che raccoglie le scommesse per l’amministrazione pubblica dei Monopoli. Gli illegali non possono fare pubblicità e quindi hanno più difficoltà ad affermare i loro marchi che però comunque girano liberamente on line. Ma c’è anche un altro aspetto che Marasco sottolinea. «I giochi non sono come il fumo, non fanno male di per se. Sono come l’alcol, possono danneggiare se se ne abusa. Ma allora», ragiona, «per evitare una evidente disparità bisognerebbe vietare anche gli spot delle birre». Una provocazione, ovvio. Ma che ha l’intenzione di far ragionare il governo. Che per adesso ha rimandato, insieme alle altre, la decisione sul divieto di pubblicità dei giochi perché ci si è accorti che a fermare gli spot diminuirebbe la raccolta, con un ammanco stimato per le casse dello stato di 700 milioni in un triennio. La decisione è solo rimandata di qualche giorno, in attesa di capire dover recuperare quei soldi.
Fonte: Il Mattino