Milik non si ferma in mixed zone, ha sentito tanto la sconfitta. Le parole di Zielinski
Milik è stato l’unico degli “italiani” a non fermarsi nella mixed zone davanti alla stampa italiana. Sulla passerella dove i giocatori sfilano di fronte a centinaia di microfoni, sono suonati i sensori antigelo al passaggio dell’attaccante del Napoli. Serissimo, è quello che forse ha sentito di più questa sconfitta contro il Senegal. Si aspettava di più dalla sua prestazione. Soprattutto perché in tribuna c’era Carlo Ancelotti. E se Arkadiusz preferisce parlare solo di Polonia con i polacchi, Zielinski – mani in tasca, sguardo basso – svela una smorfia sorridente quando gli dicono che il suo nuovo allenatore era alla Spartak Arena a osservarlo: «Non lo sapevo». Poi, tornando con lo stesso sguardo di chi si è sorbito una bordata di fischi dalle proprie tribune, parla di Ancelotti e di Napoli: «Ho parlato con lui qualche giorno prima del Mondiale. Lo ha fatto con tutti i suoi nuovi giocatori. Però quello che ci siamo detti resta tra di noi». Permesso accordato, però che serenità pensare al fatto che il prossimo anno ad allenarti ci sarà uno che ha vinto tutto in carriera: «Sono sereno, perché è andato via un allenatore grandissimo ed è arrivato uno dei più forti al mondo. Sì è vero ha vinto tanto, ha vinto tutto quello che c’era da vincere con le squadre di club. Sicuramente mi darà qualcosa per il mio processo di crescita, lo farà con tutti. Sappiamo quali squadre ha allenato, sarà un bene per tutti». Se gli ultimi saranno i primi, i numeri uno lasciano da soli la nave. In questo caso lo spogliatoio. Szczesny non vuole parlare di Juventus («La situazione con il mio club non è preoccupante come questa con la Polonia, abbiamo perso la prima partita del Mondiale») ma solo del 2-1 con il Senegal: «Possiamo riprenderci, abbiamo la qualità, abbiamo l’esperienza per farlo. Oggi (ieri) non abbiamo giocato la nostra partita. Forse riusciremo a farla contro la Colombia, loro giocano a calcio: speriamo di fare gol»
Fonte: CdS