Il punto della situazione – di R.Muni: “Caro amico ti scrivo…”
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’… Recita così la prima strofa de ‘l’anno che verrà’, celebre brano di Lucio Dalla. Bisogno di distrazioni ne abbiamo tutti noi tifosi del Napoli: le domeniche senza le partite scorrono via troppo lentamente nei tempi e nei pensieri e quel tricolore svanito nel modo che sappiamo proprio non vuole andare giù. E allora scriviamo all’amico che più di tutti ci manca, Maurizio Sarri. Qualcuno ha, probabilmente, già accantonato il tecnico nativo di Bagnoli, ammaliato dal pedigree del nuovo tecnico, Carlo Ancelotti. Tuttavia, la memoria corta e l’ingratitudine non sono abituali tra la gente di Parthenope (…per fortuna!…) e la nostalgia per il sarrismo serpeggia già tra i tifosi del Napoli. In tanti continueranno a seguirlo, pronti a schierarsi al fianco della sua nuova squadra, tanti faranno sempre il tifo per lui, che questo tricolore lo avrebbe più che meritato. La presa del palazzo, metafora sarriana per definire la voglia matta di sovvertire i valori, non sempre sportivi, del nostro campionato, è diventato il motto dei tifosi partenopei. La sua schiettezza, il suo essere anticonformista e attento solo alla sostanza ed al bel gioco, sono diventati valori universalmente condivisi nell’universo azzurro. Va da se che è motivo di enorme dispiacere il modo con cui è stato liquidato da Aurelio De Laurentiis. Beninteso, solo i due attori in causa conoscono le dinamiche che hanno condotto a questo epilogo però, in un calcio sempre più attento a finanze e showbiz, ci sia concesso spazio ad un po’ di caro vecchio sentimento. Si potrà amare il Napoli del nuovo corso targato Ancelotti? Certamente si! Tuttavia, un posto d’onore nei ricordi della Napoli del pallone sarà sempre riservato a chi ci ha permesso di cullare un sogno nel cuore, divertendo e divertendosi ma, più di ogni altra cosa, sposando Napoli al punto da difenderla dai biechi attacchi di razzismo. Maurizio Sarri non sarà l’unico amico, napoletano di adozione, che ci mancherà. Pepe Reina non difenderà più i pali della nostra porta, non guiderà più la nostra difesa e non suonerà più la carica negli spogliatoi del San Paolo. Con non poca commozione li saluto entrambi e gli dico grazie per averci resi ancora più orgogliosi della nostra squadra del cuore. Un grazie speciale, tuttavia, è per avere entrambi amato Napoli ed il Napoli!
Riccardo Muni