L’intervista – P. Posteraro (chef): “Ancelotti? Campione di umanità che ama il Sud”

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L’intervista – P. Posteraro (chef): “Ancelotti? Campione di umanità che ama il Sud”

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Più che la casetta in Canada, Carlo Ancelotti ha il ristorante. Si tratta del Cioppinos Mediterranean Grill e proprio lì, nel cuore di Vancouver, il nuovo allenatore del Napoli ha legato tantissimo con il calabrese Pino Posteraro: chef e gestore del locale canadese. Ecco quanto dichiarato attraverso il Mattino «Il mio legame con Carlo è vero e sincero. Una vera amicizia nata per caso ma rafforzatasi negli anni». Merito di un affetto reciproco che tutt’ora lega moltissimo anche le loro famiglie.
Pino è originario del sud (calabrese della provincia di Cosenza), Carlo del nord e sono accomunati da valori importanti verso l’Italia, la famiglia e gli amici. «Carlo è una persona fuori dal comune: è semplice, ha grande onestà intellettuale e prova sentimenti sinceri». Con Pino si sono conosciuti nel suo ristorante di Vancouver, quando l’allenatore italiano è stato ospite del locale assieme alla sua seconda moglie Mariann (canadese anche lei, seppur di origini spagnole). «Ho avuto l’onore di cucinare anche per il loro matrimonio nel 2014 nella loro casa canadese e dopo quell’incontro abbiamo stabilito un gran bella amicizia».
Un legame che si basa non solo sul calcio. «Condividiamo la passione per la buona cucina, la buona musica e la vita. Certo, lui è uno degli allenatori più vincenti e famosi al mondo ma vive la sua fama da vero e proprio anti-divo: è sempre a disposizione di tutti, ed è sempre ben voluto da tutti. Questo perché ha la capacità di fare sentire tutti importanti: dal magazziniere al giocatore più rappresentativo della squadra». Capita spesso che vedano anche qualche partita insieme e parlino anche di calcio, motivo per il quale Pino è stato davvero contento della nuova avventura di Ancelotti sulla panchina del Napoli. «Penso che anche lui sia felice della scelta e le sue parole in quattro lingue mi sono sembrate davvero sincere. Il progetto creato dal presidente De Laurentiis è ambizioso. Adesso aspetto solo che Carlo mi inviti a Napoli per venirlo a trovare».
Per staccare la spina, però, Ancelotti ha trovato nel Canada il suo buon ritiro. È lì che l’allenatore italiano ama trascorrere il tempo libero ed è lì che è volato subito dopo l’esonero dal Bayern Monaco. Perché è lontano da tutto e da tutti che riesce ad isolarsi e a stare bene con se stesso. Ecco perché è facile trovarlo all’esterno di un bar intento a bere un bicchiere del buon vino mentre si intrattiene con quelli che oramai sono diventati suoi amici. Tra loro c’è anche Pino, che ha imparato a conoscerlo e coglierne gli umori in ogni momento. «È molto legato a questa terra perché qui secondo me riesce a ricaricare le energie e rilassarsi. Io per primo mi rendo conto che un persona come lui viva sempre sotto pressione perché sente sempre il peso della responsabilità».
Ok, il Canada è un po’ la sua seconda patria, ma per Carlo Ancelotti l’Italia resta un punto fermissimo, anche quando non si tratta della sua Reggiolo. Ecco perché nell’agosto 2017 è stato insignito della cittadinanza onoraria a Lago, la piccola cittadina in provincia di Cosenza che ha dato i natali a Pino Posteraro. «Carlo ha un forte legame con tutta l’Italia, ed è innamorato del sud in generale, non soltanto della mia Calabria, ma ammetto che Lago gli piace particolarmente. Ecco perché lo scorso 27 agosto, con approvazione unanime di tutto il consiglio comunale, gli abbiamo consegnato la cittadinanza onoraria. Carlo ha unito tutti, anche quelli dei partiti opposti sono stati d’accordo nella decisione. Una sorta di piccolo miracolo politico». E quella è stata una giornata davvero unica per Ancelotti e per tutta la cittadinanza di Lago. «Abbiamo giocato con carte napoletane a tressette e briscola in coppia abbiamo vinto contro il sindaco». E non è certo l’unico episodio che li ha visti insieme in Calabria. «Due anni fa Carlo mi ha chiesto di accompagnarlo a Catanzaro per ricevere il premio Ceravolo. In quella occasione ho avuto ulteriormente modo di capire qual è il vero Carlo Ancelotti: un grandissimo allenatore e uomo di calcio, ma sopratutto una persona di rara sensibilità, umanità e una bontà fuori del comune».

La Redazione

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