Brace, vino e sigarette: summit a casa Sarri!

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Sarri in versione mister chef

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Si aggiunga un posto a tavola: e poi un altro e un altro ancora, perché il pranzo sia servito per tutti, per Aurelio De Laurentiis e per Chiavelli, per Edoardo De Laurentiis e per Giuntoli, ovviamente per Maurizio Sarri, il misterchef di giornata che esce dai propri panni e s’inventa gran cerimoniere. L’elegante parco privato di casa-Sarri è l’ultimo, in fondo a sinistra di via Staffetta di Lago Patria, lo riparano gli alberi e guardiani rigorosi e più silenziosi del venticello che soffia lieve: le dodici e trenta, o giù di lì, e il viavai stavolta è inconsueto, sfrecciano auto possenti e s’avverte un clima diverso (ma non dipende dalla pioggerellina). La Porsche Cayenne nera ha vetri oscurati però si fa in fretta a riconoscere Giuntoli alla guida e Sarri al suo fianco: ci sono due ore e mezza, rappresentano lo «spacco» tra un allenamento e l’altro, ed è un tempo che va sfruttato per intero, senza perdersi in convenevoli e andando dritto al cuore della questione.

CUCINO IO

E’ tutto pronto, e da un bel po’, la carne, la brace e il fuoco che cova sotto la cenere, in attesa di De Laurentiis padre e figlio e di Chiavelli, di un appuntamento che non sfugge ai passanti e che nel bar sotto la ormai ex abitazione di Sarri o nel ristorante che sta a due passi, laddove sono soliti fermarsi i giocatori, lascia vibrare chi ha avuto modo di cogliere le differenze, rispetto alla quotidianità. «Ma resta?». E’ una domanda che rimane a galleggiar nell’aria, in un piovoso pomeriggio, tra bistecche e un rosso toscano per farsi compagnia, tra una sigaretta e l’altra per azzannare la giornata come sempre, sino a quando, e si sta avvicinando il momento d’andare in campo, per la seduta pomeridiana, non s’avverte di nuovo il rombo dei motori: due ore esatte, e sa di anteprima d’un film con il lieto fine, mentre due ragazzi – che hanno sfidato il maltempo – sperano di cogliere un cenno, per avere un indizio.

SALUTI

Il primo ad uscire è Sarri, sempre al fianco di Giuntoli e nel ruolo di pilota-navigatore; poi c’è Edoardo, nella sua Opel, che incrocia un amico, si ferma a chiacchierare d’altro, proprio mentre suo padre e Chiavelli puntano dritto verso l’autostrada. Stasera è un altro giorno, terrazza panoramica con vista, il brindisi collettivo con la squadra, il grazie per la Champions (che vale un premio da due milioni e mezzo di euro). E poi, chissà, magari si potrà dire altro!

Fonte: CdS

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