Rischio San Paolo per i lavori? Auricchio fa chiarezza: “Decideremo con l’impresa”
Attilio Auricchio, capo di gabinetto del Comune, lei sul San Paolo ha una delega speciale: sarà mai riqualificato e ristrutturato atteso che il Comune non ha potuto contrarre il mutuo con il Credito sportivo da 25 milioni in quanto stoppato dalla Corte dei Conti perché ente in predissesto?
«Prima una premessa. Le Universiadi sono una opportunità unica per Napoli, la Campania e per il Paese, perché è l’unico grande evento che ospita l’Italia e sarà forse anche l’ultimo per i prossimi 10 anni. Il San Paolo è l’impianto principale dei Giochi del 2019, lì si faranno le gare di atletica ma anche le manifestazioni di apertura e chiusura della kermesse».
Appunto, è impegnativo il programma per un impianto dove non ci sono nemmeno i bagni oltre che i soldi.
«Chiariamo. Allo stato attuale per il San Paolo ci sono progetti finanziati, nell’ambito dei fondi per le Universiadi, con i bandi di gara già pubblicati accelerati con i poteri commissariali del prefetto Luisa Latella. Riguardano la nuova pista di atletica, l’impianto di illuminazione e la riqualificazione delle aree comuni e questo significa anche spogliatoi, quelli del Napoli calcio, parlo dell’impiantistica non dell’arredamento. La priorità è avere un San Paolo ristrutturato per le Universiadi ma soprattutto per i tifosi che ne fruiranno dopo i Giochi. Dalle esternazioni scomposte e inaccettabili del presidente si evince la sua preoccupazione, ma il tema non può essere affrontato fino a quando non ci sarà la copertura finanziaria. La chiusura dei settori sarà decisa con l’impresa che dovrà fare i lavori e concordata con le autorità per la sicurezza. Noi abbiamo immaginato di partire con i nuovi sediolini nei distinti e nella tribuna, servono 60 giorni e i settori vanno chiusi per intero, non a pezzi. Poi, dopo le Universiadi, vale a dire il giorno seguente, le curve e i settori di sotto. Contemperando tutte le esigenze e naturalmente anche quelle della Società calcio Napoli, tenendo presente dell’accelerazione che si darebbe ai lavori con i tempi commissariali».
Fonte: Il Mattino