C’è uno strano rapporto tra la città di Napoli ed il presidente della “sua” squadra di calcio. Il matematico Guido Trombetti, già rettore della Federico II e vicepresidente della giunta regionale, ma soprattutto tifoso al di sopra di ogni sospetto, non si fa capace. «Trovo inspiegabili le critiche: da otto o nove anni siamo ai vertici del calcio italiano e dal 2010 siamo in Europa. Squadre blasonate come Milan, Inter e Roma non possono dire lo stesso. Vero – ammette Trombetti -, Sarri ha fatto vedere il più bel gioco d’Europa, ma anche la gestione societaria è invidiabile: altre società sono piene di debiti. Lo scudetto? Su 115 campionati, solo due sono andati a squadre del Mezzogiorno: i fattori di contesto sono fondamentali. E se si aggiungono i piccoli favoritismi a favore della Juve, che è già fortissima, non c’è niente da fare. Posso capire che l’atteggiamento guascone del presidente possa non piacere, ma è una follia attribuire a De Laurentiis tutti i demeriti e a Sarri tutti i meriti. Se a gennaio si doveva rinforzare la rosa? Sì. Ma i giocatori che voleva il tecnico non sono venuti. Comprare qualcuno che sarebbe rimasto in panchina come Rog e Diawara sarebbe stato inutile. Detto questo, se dieci giorni fa l’Inter avesse battuto la Juve ora canteremmo un’altra canzone».
Il Mattino