Marolda, il dubbio amletico e il messaggio sulla gestione della rosa…

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Marolda

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Dubbi, dati di fatto e considerazioni. Parole, investimenti, idee…L’opinione di Ciccio Marolda sul CdS:

“Signori, i giochi sono fatti. E allora: “grazie lo stesso”, oppure “grazie un tubo”? Eccolo il grande dilemma attorno al quale il tifo napoletano rischia una scissione. Per adesso, però, si discute ancora. Ci si divide in due macrocategorie della passione: i “delusi” e i “finti non delusi”. E se poi davvero c’è qualcuno – e magari esiste pure – che racconta di sentirsi comunque felice d’essere arrivato secondo in questo campionato a due (almeno per quello che riguarda lo scudetto), beh, sono problemi suoi. Però non si può liquidare così, con due battute, una fantastica stagione. Significherebbe non rendere giustizia ai record e alle bellezze azzurre e non avere neppure tanta voglia di capire che cosa alla lunga non ha funzionato in questa squadra. Di analisi ce ne sono e ce ne saranno, questo è certo. Poi, si capisce, dipende da chi parla. Ad esempio: neanche don Aurelio avesse fischiato contro Sarri un rigore che non c’era, hanno fatto più rumore le sue dichiarazioni che non certe sensibilità di Orsato e poi di Irrati. Ma perché? Che cosa ha detto il presidente che già non si sapesse; che già non fosse chiaro ed evidente a tutti, tranne a chi non vuol vedere e non vuol sentire? Non sono le stesse cose che va dicendo almeno da un paio d’anni? E allora perché tanto sconcerto, tanta meraviglia? Tra allenatore e presidente il discorso è chiaro da parecchio: da una parte un gran faticatore che non allena una squadra ma un’idea, la sua idea di calcio affidata ad una compagnia ristretta, con diritto di prelazione sulla presenza in formazione e dall’altra un presidente che non vorrebbe una squadra di figli e di figliastri. Questione di giustizia? Di buoni e paterni sentimenti? No. Questione di convinzioni e d’investimenti. Perché il valore di chi gioca poco o gioca niente col tempo rinsecchisce. E anche perché se a giocare sono sempre gli stessi, beh, come proprio il Napoli insegna, alla lunga mancano le gambe, la lucidità, i possibili successi. Ecco: questo ha detto De Laurentiis: gestione della rosa poco convincente. E poi, praticabili richieste di mercato. Cioè, coerenti con le ricchezze della società. Sarebbero queste le cose nuove e sconvolgenti? Le dichiarazioni destabilizzanti? No, non può essere così. Però che tutto questo sia un messaggio a Sarri, questo sì. Ora, infatti, l’allenatore sa che se vuol restare – ma sarà così? – dovrà sviluppare anche nuove idee”. 
 

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