Gazzetta – I tanti motivi della resa del Napoli
Il Napoli ha aperto a molte domande a tre giornate dalla fine del campionato e dopo la sconfitta con la Fiorentina, che ha distaccato gli azzurri di quattro punti dalla Juve.
I motivi della resa del Napoli, domenica sera, potrebbero essere tanti. La Gazzetta dello Sport oggi parla e pone una sorta di bilancio della stagione quasi terminata. “Analizzando tutta la stagione, è giusto ricordare che il bilancio non può essere positivo. Perché con il bel gioco che tutti gli hanno riconosciuto il Napoli sarebbe dovuto andare più lontano in Coppa Italia e soprattutto in Europa.
Fuori subito al playoff di Champions League, contro lo Shakhtar poi eliminato dalla Roma, e fuori troppo presto dall’Europa League, il Napoli non ha imitato l’esempio dell’Atletico Madrid, secondo in campionato, ma semifinalista in Europa League appunto.
Più o meno volontaria, la doppia uscita dalle coppe non è servita per risparmiare energie preziose per il campionato e qui il discorso si lega ai ricambi mancati. Un po’ per volontà di De Laurentiis, che non ha voluto prendere Politano a gennaio, un po’ per scelta di Sarri, che non ha quasi mai utilizzato Ounas. Ha impiegato troppo poco Diawara e ha rinunciato in fretta a Giaccherini.
È vero che la Juve ha più campioni anche in panchina, ma spremere sempre gli stessi è costato caro specialmente a Mertens, tra i migliori all’inizio, tra i più spompati alla fine.
E poi, al di là dell’organico, c’è il fattore-testa che conta più del fatturato, perché nei momenti difficili è la testa che fa la differenza, non soltanto dei tifosi illusi dal successo a Torino, ma soprattutto dei giocatori.
Guarda caso il Napoli ha straperso in casa contro la Roma, scendendo in campo pochi minuti dopo il successo in extremis della Juventus sul campo della Lazio, che per la prima volta aveva portato i bianconeri in vantaggio di 4 punti.
E ha straperso domenica, il giorno dopo il discusso successo della Juventus contro l’Inter, precipitando di nuovo a meno 4 dalla vetta. Una squadra più forte mentalmente avrebbe reagito diversamente a Firenze, rimettendo pressione alla Juve che deve ancora giocare sul campo della Roma.
Invece Koulibaly si è fatto espellere subito, anche se le colpe non sono soltanto sue, ma di tutti. Ecco perché, evitando la caccia agli alibi, soltanto ripartendo da un’onesta autocritica, come ha fatto Sarri subito dopo lo 0-3, il Napoli potrà fare ancora meglio in futuro. E non c’è bisogno di una sforzo di fantasia per immaginare che cosa ci sia di meglio per chi arriva secondo”.