Jordan Veretout (centr. Fiorentina): “Siamo in grado di dare fastidio al Napoli”

Il centrocampista della Fiorentina manda un messaggio al Napoli

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Jordan Veretout (centr. Fiorentina): “Siamo in grado di dare fastidio al Napoli”

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Rimane un ragazzino anche se in campo pare assolutamente più maturo. Lo intervistiamo al Centro sportivo «Davide Astori» in una mattina assolata che pare già estate. Ha il cappellino con la tesa girata, parla solo in francese ma dimostrando una grande voglia di aiutarci e di aiutare l’interprete che gli sta a fianco. E rispetto alla prima volta che lo abbiamo incontrato per un’esclusiva è sicuramente più a suo agio, brillante, divertente. Ovvio, è cresciuto, in stagione ha segnato già 10 gol, il Franchi lo ha adottato: per ogni suo intervento, fosse pure difensivo, non gli vengono lesinati gli applausi. E’ il «guerriero», Jordan Veretout, intervistato al CdS, o se preferite il «trattore francese». Fa impressione pensare che ha vinto da pochissimi anni il Mondiale Under 20. Ha le idee molto chiare, come le sue risposte. «Il Napoli è fortissimo ma noi non siamo stanchi e cercheremo di giocare la partita perfetta…». Sorride quando gli diciamo che batte i calci da fermo benissimo facendo felice il maestro… Platini. E’ concentrato solo sul Napoli, perché così vuole la gente, così vuole la società, così vuole la squadra.

Jordan Veretout, lei ha segnato, fin qui, dieci gol stagionali tra campionato e Coppa Italia: una bella sorpresa… «Sì e no. Ho sempre saputo di essere capace di fare gol, li ho fatti anche la scorsa stagione. E’ importante per me e per la squadra, ma la stagione non è finita. Ci sono ancora quattro gare: tocca a me continuare e segnare per aiutare la squadra».

Gol su punizione e su calcio di rigore: ha davvero un piede vellutato nei calci da fermo. «Mi alleno quotidianamente. Segnavo così da ragazzino, così come quando giocavo al Nantes, ma in questa stagione mi sono un po’… specializzato, specie dopo che il tecnico mi ha dato la responsabilità di battere rigori e punizioni».

Come Platini. «E’ stato un grande giocatore, non possiamo essere messi sullo stesso piano. Io mi applico molto sul campo, è questione di carattere. Credo poi che non ci si debba addormentare, sedere sulle cose positive, perché quello che conta è giocare bene. Io ho dato il massimo per mettermi al servizio della squadra: non ci possiamo fermare ora, perché restano quattro partite e daremo il massimo per vincerle e magari davvero proseguire la nostra corsa verso il sogno europeo».

Battere il Napoli è difficile: di certo, però, sorriderebbe il suo connazionale Platini. «Non sarà una passeggiata, anche perché si giocano il titolo di campione d’Italia. Se dovessimo vincere noi, per loro la stagione si complicherebbe non poco. Sarà una partita importante, magari anche impegnativa, ma non partiamo battuti. Abbiamo vinto contro la Roma in trasferta, abbiamo messo in difficoltà la Juventus, al di là del risultato, e pure per la Lazio non è stato facile superarci. Al San Paolo, all’andata, siamo stati in grado di costringerli ad un pareggio: per questo dico che siamo pronti a costruire la partita perfetta. Non ci interessa il risultato della gara contro la Juventus (che si giocherà oggi, ndr), siamo in grado di poter dare loro fastidio».

Parliamo di futuro: ci sono diversi club, dalla Francia all’Italia, che si stanno interessando a lei. E lei a queste lusinghe come reagisce? «Io qui alla Fiorentina sto molto bene. I miei pensieri sono stabiliti dalle priorità: in questo momento contano solo le partite che ci restano da qui alla fine della stagione. E’ evidente che nel corso della mia carriera sogno di raggiungere la Champions League, ma in questo momento non è il mio tarlo. A Firenze vivo bene, mi piace la squadra, adesso la testa deve essere concentrata unicamente sui risultati che dobbiamo andare a prenderci».
All’andata, al San Paolo, lei è stato uno dei migliori in campo, punto di raccordo tra difesa e attacco. Che cosa si aspetta per domani?
«Insisto nel dire che servirà la partita perfetta. Questa è una squadra che sta lavorando con attenzione giorno dopo giorno e che quotidianamente sta prendendo sempre più confidenza. Dobbiamo mettere insieme tutte le energie possibili: quello che abbiamo fatto fin qui non basta, dobbiamo andare oltre».

Perfetta come a Roma?
«Sì, anche se io sono convinto che, alla fine, abbiamo giocato meglio contro la Lazio, malgrado la sconfitta. Servono performance perfette: stiamo lavorando per cancellare i nostri errori».

Ma la squadra è davvero stanca o ne siamo convinti solo noi giornalisti? «No, ne siete convinti voi. Non siamo stanchi, lavoriamo bene. Abbiamo giocato bene e non abbiamo vinto con la Lazio. Contro la Spal avevamo fatto la partita perfetta, 24 tiri in porta lo stanno a dimostrare: ci è mancato solo il gol. Col Sassuolo siamo stati al di sotto delle capacità, ma quello che conta è che siamo in grado di cambiare rapidamente, di reagire di fronte alle difficoltà».

Pioli, qualche tempo fa, ha detto che gli ricordava un… Nainggolan in piccolo. Per i tifosi viola, visto che lei in campionato ha segnato il doppio del belga, è un Nainggolan… gigantesco. «E’ un grande onore essere paragonato a giocatori importanti come Nainggolan, ma io sono solo Veretout e resterò per sempre Veretout. Continuo a guardare qua e là per cercare di… rubare qualche segreto».

Lei è campione del Mondo con la Francia Under 20. Quale la prossima conquista? Vincere lo scudetto a Firenze, il titolo nazionale in patria, arrivare in finale in Champions o vincere l’Europa League?
«Io voglio tutto».

 

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