Domenica, a Torino, per la grande bellezza

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Ieri sera, almeno fino al sessantesimo, era difficile crederci. Dopo di che, non si capisce ancora cosa e come qualcosa è scattato: e da quel momento niente è più stato come prima, la brutta addormentata s’è ridestata, la bellezza è tornata a impadronirsi del San Paolo. E’ tornata la bellezza, il marchio Sarri opposto al modello Allegri che bada al sodo e basta: è questo ciò che il Napoli porta in dote a questo campionato, qualsiasi sarà la classifica finale, comunque andrà a finire questa corsa spericolata.
La bellezza che sembrava svanita l’abbiamo ritrovata, anche se solo a partire dal sessantesimo e, con la bellezza in valigia, niente ci può fare paura. Meno che mai lo Stadium. Noi non abbiamo nulla da perdere, noi adesso abbiamo un centravanti vero, un vero-falso nueve che non ha nessuna intenzione di farsi da parte, due o tre saltatori e pure Lorenzo che ha fatto pace con i tifosi. Noi abbiamo sofferto e poi stravinto, ieri, contro una squadra vestita a strisce non colorate: se non è un segno del destino questo, diteci che cos’altro è. Noi abbiamo fame, loro stanno tornando al Nord dopo una frenata che non si aspettavano. Noi abbiamo rimontato e lo abbiamo fatto per due volte, loro no, non ci sono riusciti neanche per una. A noi, dello zero tituli, non ci importa niente: nel caso, potremo sempre dire che ci abbiamo provato. E che abbiamo fatto conoscere al campionato qualcosa che va oltre i tre punti, oltre la vittoria. Loro no, loro avranno perso e basta.

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Marilicia Salvia (Il Mattino)

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