Auriemma: “APPLAUSI altro che fischi.Dieci punti in più con meno calciatori di un anno fa”

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Raffaele Auriemma sul Corriere dello Sport analizza un poco di numeri azzurri:

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Quei fischi striduli ancorché d’amore non tengono conto di un aspetto: il Napoli sta disputando la sua miglior stagione con un organico inferiore rispetto a quello di un anno fa. Reazione ingenerosa della piazza? Forse, ma vanno compresi quei 10 minuti di rabbia verbale vomitata dagli spalti del San Paolo sul campo di gioco, lì dove si stava consumando un momento sportivamente drammatico: lo 0-1 del Chievo avrebbe consegnato quasi ufficialmente il settimo scudetto alla Juve. Invece no, quei cori anti-De Laurentiis è come se avessero generato nel Napoli una reazione d’orgoglio, di responsabilità verso quel popolo che ha sempre risposto presente nelle 25 gare disputate finora a Fuorigrotta. All’improvviso si è rivista la squadra che con Mazzarri ribaltava i risultati nell’overtime, questo gruppo ha stretto i denti e ha deciso di vincere come mai succedeva prima: con lo spunto individuale piuttosto che di squadra. Quei fischi fanno male, ma vanno capiti, trattandosi della reazione popolare ad un mercato che ci si aspettava più ricco. Il Napoli consente al campionato italiano di essere ancora l’unico in bilico nell’Europa che conta e ci sta riuscendo con una contraddizione in termini: ha molti volti in meno e 10 punti in più di un anno fa. Gli attuali 77 punti, alla 31ª del campionato scorso sarebbero stati sufficienti per essere primi, con 6 di vantaggio sulla seconda. Ed è clamoroso se si pensa che quest’anno sul fronte acquisti sono stati registrati solo Mario Rui (numericamente ha sostituito Strinic) ed Ounas, con soli 87 minuti in 6 apparizioni di serie A. Forse non ce ne siamo accorti, ma questo Napoli è come se avesse fatto il ritiro precampionato a Lourdes e non a Dimaro: l’attuale secondo posto è frutto quasi di un miracolo. Senza Pavoletti e Zapata, ceduti in estate, senza Ghoulam e per 5 mesi Milik, senza Giaccherini e Maksimovic prestati a gennaio, la squadra è riuscita a stringere i denti e ottenere 10 punti in più di quando l’organico era meglio attrezzato. La Juve di punti oggi ne ha 4 in più, eppure non riesce a scrollarsi di dosso gli azzurri evidentemente logori nel fisico per il gran numero di gare disputate. Sono 6 i calciatori con oltre 3.250 minuti (la media di più di 36 gare per intero), 11 oltre i duemila e 8 di questi hanno già partecipato ad almeno 40 partite. Nessun’altra in A ha sfruttato così tanto la sua rosa (Juve e Inter solo uno oltre i tremila, la Roma tre), tranne la Lazio che ha già disputato 48 partite. Applausi, altro che fischi. 

Fonte: CdS
 

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