E qui si comincia a capire la vera differenza tra Juve e Napoli. I bianconeri hanno bisogno di costruire meno per produrre di più.
Questione di qualità: Sarri ha aumentato la tecnica collettiva, Allegri ha a disposizione maggiore qualità individuale.
Evidente nei dribbling: la Juve ne completa quasi due su tre (384 su 607, miglior percentuale), grazie alle doti tecniche di Douglas Costa, Dybala (nella top 5 comandata dal Papu Gomez), e anche Higuain, il Napoli è la peggiore della Serie A tra dribbling riusciti, appena il 46,9%, trascinata in basso, pensate un po’, da Insigne (42,48%) e soprattutto Mertens (38%). Facile capire perché: il possesso prolungato schiaccia e stringe gli avversari, dunque gli spazi in cui muoversi, anche se il Napoli è la squadra che crea più occasioni su azione.
Curiosità: lo spallino Lazzari è il giocatore che di gran lunga cerca più dribbling (151). Altro atout a favore della Juve, i piazzati: 32 tiri verso la porta e cinque gol da punizione diretta (nessuno ne ha fatti di più), 39 occasioni da fermo, classifica in cui primeggiano Inter (55), Atalanta (51) e Roma (44), mentre il Napoli è penultimo, meglio solo del Bologna.
Fonte: Gasport