L’approfondimento di R. Muni: “Quante chiacchiere!”
Il campionato che osserva l’ultimo turno di stop, per gli impegni della nazionale, è una grossa mancanza per i tifosi. Anche se c’è curiosità per la nazionale del dopo Ventura, che ripartirà da dove l’ex allenatore del Napoli era arrivato troppo tardi, ossia da Insigne e Jorginho, ancora poco è l’appeal dell’azzurro tricolore, a cui i tifosi preferiscono quello dalla tonalità più tenue, come il cielo ed il mare di Napoli. Ecco che si scatenano le voci di opinionisti e addetti ai lavori con le prime fantascientifiche ipotesi di mercato. A tenere banco, almeno nell’immaginario di chi poco gradisce il Napoli in piena lotta per il titolo, è il futuro del tecnico azzurro, Maurizio Sarri. Tra un incontro saltato all’ultimo istante, tra il tecnico di Figline ed il patron Aurelio De Laurentiis ed il presunto interesse di qualche top club europeo, l’occasione è ghiotta per cercare di destabilizzare un ambiente totalmente concentrato e proteso verso le ultime nove partite di campionato. Quali siano le reali intenzioni dei due attori protagonisti non è dato saperlo, tuttavia qualunque sarà il futuro da giugno in poi, non sembra questo il momento opportuno per pensarci. Dando sempre per scontata la buona fede di entrambi, la sensazione personale è che Maurizio Sarri resterà nella piazza a cui tanto ha dato e da cui tanto ha ricevuto. Leggendo tra le righe di una domanda rivolta al bolognese Verdi, dal tecnico nativo di Bagnoli, leggiamo la permanenza di Sarri sulla nostra panchina. Pepe Reina, viceversa, ci saluterà a fine stagione e questo addio divide Napoli in due: i colpevolisti, da un lato, che vedono nel portiere spagnolo un nuovo traditore sulla falsariga di Higuaìn e gli innocentisti, dall’altro, che ritengono condivisibile la scelta di accettare l’offerta del Milan, avendo la certezza che il Napoli non gli avrebbe rinnovato il contratto. Personalmente appartengo al secondo gruppo e al buon Reina non posso che essere riconoscente per l’attaccamento alla nostra squadra del cuore, più volte dimostrato con i fatti e per la sua estrema serietà e professionalità. Non è solo di Napoli che si parla nella more del campionato ma anche e soprattutto di Juve, Juve e ancora Juve. Non solo perché è la squadra dalla cui maglia vorremmo fortemente scucire il tricolore ma anche per il suo discutibile stile. Coloro che accusano gli avversari di vittimismo, sono i primi ad esibirsi in piagnistei della peggior specie. Piagnistei che sortiscono effetti benefici per la squadra di Vinovo. È ancora sotto gli occhi di tutti l’abolizione di fatto della VAR, in maniera da non ostacolarne il cammino verso un primato poco meritato. Così come grida vendetta il licenziamento di qualche giornalista, uno in particolare, che aveva deciso di metterci la faccia nel denunciare i fatti discutibili di cui si sono resi protagonisti. All’estero, dove la stampa locale è scevra da condizionamenti di casa FIAT, mettono in evidenza i trattamenti di favore che riceve la squadra di Allegri. Dopo Zinedine Zidane, tecnico delle merengues che è stato recentemente accusato di essersi sarrizzato, da un’autorevole testata giornalistica tedesca è stato sollevato il caso dei due scudetti revocati ma rivendicati dalla squadra bianconera, in dispregio di una sentenza del tribunale. A tale proposito, rinnoviamo l’invito a chi di dovere di intervenire verso un comportamento illecito che non dovrebbe restare impunito. E mentre anche i tedeschi si stanno evolvendo verso un rapido processo di sarrizzazione, viene confermata la radiazione nei confronti di Luciano Moggi, re di calciopoli!