“Sarri, si sente più Maradona o Che Guevara? …” Ecco la risposta del tecnico

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Maurizio Sarri si conferma sempre di più uno degli allenatori migliori d’Europa. Ultimo, in ordine di tempo, arriva l’ennesimo riconoscimento al tecnico del Napoli. Ieri sera infatti, Sarri, ha ricevuto al Teatro Verdi di Montecatini, il Premio Maestrelli. Il riconoscimento gli è stato conferito come migliore allenatore della Serie A, per la stagione 2016/17.

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Sarri ha parlato coi giornalisti presenti ieri sera alla serata.

«Il contratto? È un falso problema. Il contratto c’è, bisognerà capire se ci saranno tutte le condizioni. Spero di poter dare sempre il 101%. Se non sarò in grado di farlo allora bisognerà fare un passo indietro. Altrimenti si potrà continuare. Se oggi mi sento di dare il 101%? Ora ho altri pensieri».

«Mi sento in grande debito col popolo partenopeo. L’unico modo che ho di ripagarlo è dare il massimo».

La prima domanda è legata al ritrovato sorriso del Napoli.

«Non c’era aria di rassegnazione neppure dopo il pareggio contro l’Inter»

Il Napoli non riesce a vincere senza proporre un bel calcio.

«A noi da gusto giocare bene. Non sappiamo vincere senza esibirci ad alti livelli».

Preoccupato per questo finale?

«Quattro anni fa ero in B, non riesco oggi a essere preoccupato. Sono invece onorato di essere vicino in classifica a una squadra che vince lo scudetto da sei anni. A marzo il campionato è vivo. Grazie al Napoli».

La Juve potrebbe essere distratta dalla Champions?

«La Champions non dovrebbe pesare ai bianconeri: sono abituati a giocare spesso, alle pressioni. Ma non tutte le stagioni sono uguali. Io, di sicuro, non posso chiedere di più ai miei».

La sosta è importante?

«Sì, per far riposare gli allenatori. Io avrò la squadra al completo il giovedì e sabato, in anticipo, sarà campionato. Non c’è tempo per preparare niente. Le soste provocano stress ai calciatori».

Lo scontro diretto con la Juve sarà decisivo?

«Bisogna vedere come arriveremo a questa sfida. Ora anche affrontare una squadra che lotta per la salvezza crea problemi».

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