Mesto sicuro: “La Juve è formidabile, per questo il campionato del Napoli è eccezionale”
Giandomenico Mesto, ex sia di Genoa che di Napoli, domenica sarà al San Paolo ad assistere alla sfida tra le due. Lui che ha vissuto un bel periodo al Napoli, conosce l’importanza della vittoria. Ma non solo per i partenopei. Mesto ha parlato al Roma, sottolineando il suo pensiero sul campionato del Napoli. Ma allo stesso tempo ricordando quando anche lui indossava la maglia azzurra. E parlando della sfida di domenica.
Che partirà sarà Napoli-Genoa? «Non sarà facile, per il Napoli. Il Genoa sta giocando come deve, come ci si aspetti giochi. Non ha le stesse qualità offensive degli avversari. Neppure la stessa organizzazione tattica.
Ma si difende in maniera ordinata, subendo pochi gol. Al San Paolo chiuderà tutti gli spazi e avrà voglia di stupire. Ecco perché non sarà semplice per il Napoli ».
Il Genoa per la salvezza, il Napoli per lo scudetto. Tre anni dopo il suo addio, se l’aspettava?
«Il Napoli è cresciuto molto, in maniera graduale ma costante. Quando c’ero io sono cambiati un po’ di giocatori.
Con Benitez arrivarono i vari Callejon, Mertens, Higuain, Albiol, Jorginho. Negli anni sono quest’ossatura di squadra ha raggiunto grandi traguardi. C’è solo un grande inconveniente… ».
Quale? «La Juve sta dimostrando di essere formidabile. Non è facile mantenere certi ritmi, a livelli così alti.
Per tutti questi anni. La Juve ha sempre “ammazzato” il campionato arrivando due volte in finale di Champions League.
Proprio per questo motivo, il campionato del Napoli è
da ritenersi eccezionale. Nelle ultime stagioni è stata l’unica squadra ad insidiare il primato della Juventus. E ora è tutto ancora aperto».
Ha conosciuto Mazzarri e Benitez, non Sarri….«Per un calciatore, la miglior cosa che si possa desiderare è giocare come fa il suo Napoli.
L’impronta di Sarri è riconosciuta da tutti. E rende la vita più semplice agli stessi interpreti. I giocatori devono essere bravi ad applicare i vari concetti.
Ma, dato che lo fanno tutti a meraviglia, è evidente che Sarri sia stato bravo a infondere il suo credo.
È stato convincente agli occhi del suo gruppo. Tutti si fidano di lui ed è questo, più che il gioco, il suo più grande pregio. La credibilità delle sue idee, dunque la sua».
Cosa le viene in mente, istintivamente, ripensando alla sua avventura al Napoli? «L’atmosfera dello stadio, senza dubbio. L’entrata in campo per il riscaldamento, l’entusiasmo del pubblico sugli spalti. Come dimenticare emozioni simili?».
E dei suoi ex compagni, chi l’ha stupita di più? «Insigne, rispetto al suo primo anno con Mazzarri, è cresciuto tanto.
Il talento era indiscusso, ma nel tempo ha dimostrato costanza e personalità. In questo momento ha un rendimento pazzesco. E’ l’uomo in più del Napoli, oltre che il leader in campo. Trascina gli altri con le sue giocate e non solo a parole. Lo fa ogni domenica risultando decisivo.
Spesso si confonde la figura del leader. Io preferisco sempre questi modelli, come Insigne o Hamsik. Riferimenti capaci di coinvolgere il gruppo attraverso le proprie prestazioni. Trascinandolo ad una crescita graduale. Nel caso del Napoli, ad un passo dalla Juventus ».
Ha subito un grave infortunio, al Napoli: la sua testimonianza per Ghoulam? «Lui sa benissimo che questi sono inconvenienti del mestiere. Sono cose che accadono ma ti permettono ti scoprire una forza interiore inaspettata per reagire. È un modo alternativo di crescita. Non si migliora solo sul campo ma anche fuori, come uomini. Senza retorica, l’infortunio lo aiuterà a rientrare più forte di prima. Soprattutto dal punto di vista mentale ».