Grassani avverte Younes: “Abbiamo 31 firme”
C’è dell’inchiostro a «incastrare» Amin Younes, dolcemente trasferito sul bianco della carta a sostegno di un contratto regolarmente firmato, prima che qualcosa accadesse. Lo ripete spesso, il Napoli. L’ha fatto ancora una volta, affidandosi alle parole del suo legale, l’avvocato Mattia Grassani, chiaro ed esaustivo nella spiegazione di una vicenda che lui stesso definisce «sconcertante e stupefacente» riferendosi alle ultime, recenti dichiarazioni dell’attaccante tedesco dell’Ajax.
«Su questa storia si potrebbe quasi sorridere, ma di mezzo c’è un contratto di prestazioni sportive, comprensivo di cessione dei diritti d’immagine, per un totale di trentuno firme condivise con il suo avvocato italiano. Younes che non ricorda di aver firmato alcun tipo di modello federale o contrattuale, che lo lega al Napoli dal primo luglio 2018, è circostanza fuori dalla realtà» spiega Grassani rivolgendosi ai tifosi, tranquillizzandoli, e anche allo stesso Younes, avvertendolo dei molteplici rischi a cui può andare incontro.
“Younes, in base alle varie dichiarazioni che sta rilasciando, vorrebbe contestare questi accordi – prosegue Grassani – ma per farlo dovrà superare una montagna, dimostrando di non esser stato lui a firmare i contratti. Ci sono ancora le mail a confermarlo».
Il legale del Napoli fornisce ulteriori retroscena a sostegno della posizione assunta dal club azzurro: «Era il ragazzo a sollecitare il Napoli per fornirgli i contratti con le firme di De Laurentiis da girare al suo avvocato. Ricorderete tutti la gioia di Younes in quei giorni, nelle varie interviste rilasciate, dopo aver superato brillantemente le visite mediche».
Quale destino attenderà Younes, qualora decidesse di non presentarsi al prossimo ritiro estivo? «Dal primo luglio il ragazzo sarà un tesserato del Napoli – continua Grassani – dunque decidere di vincolarsi ad altri club comporterebbe per lui uno scenario nefasto. Ci si muoverebbe sul campo della giustizia sportiva, che ha gli strumenti per penalizzare il calciatore, con squalifiche e sanzioni economiche pesanti, e l’eventuale club coinvolto con blocchi sul mercato e penalizzazioni in campionato. Anche se fosse il Maradona del terzo millennio, nessun manager correrebbe per Younes tutti questi rischi».
Il contratto stipulato e poi firmato, regolarmente e con annesse prove, permetterà (solo) al Napoli di decidere del destino di Younes: «Se altri club offrissero al calciatore un ingaggio più alto, dovranno comunque rivolgersi al Napoli, proprietario del suo cartellino. Younes ha sottoscritto un contratto lunghissimo, della durata di cinque anni» conclude Grassani.
Fonte: C dS