Il Napoli, la sua tenuta, la velocità, la corsa. Il segreto è in una preparazione atletica che sembra davvero dare qualcosa in più, il segreto è Francesco Sinatti, 31 anni, aretino, il suo lavoro, portato avanti tenendo conto delle caratteristiche dei singoli giocatori e, in più, rispetto agli altri, della funzionalità tattica, del 4-3-3 sarriano. Con Sinatti la preparazione atletica che deve essere fatta quasi sempre con la palla. O meglio, anche con la palla. Con il numero due dello staff Francesco Calzona e il tattico Simone Bonomi vengono poi analizzati i test atletici e raccolte le informazioni «scientifiche». Studio e palleggio, dunque. Ma anche scienza e tecnica, così nasce il modello Napoli che ha già attirato l’attenzione di tanti. Tra le curiosità, l’uso della scala di Borg. Sinatti alla fine di ogni allenamento chiede ai calciatori il livello di fatica, da un minimo di 1 a un massimo di 10. E questo consente anche di poter modificare eventualmente l’intensità del lavoro successivo.
Il lavoro fisico, secondo Sarri e Sinatti, deve essere adattato alle caratteristiche del singolo. E i modelli di lavoro del professore di Arezzo tengono conto dei ruoli, delle cose che poi il giocatore deve fare nel corso di una partita. Sinatti non ama il lavoro a secco. Sempre meglio la palla, perché solo così si allena la precisione e l’intensità nel breve, si fronteggia l’imprevedibilità, si comprende anche meglio il tipo di distanza della palla dal piede. Per questo i cambi di Sarri sono tutti telecomandati, non c’è mai una variazione sul tema tattico, per questo la freschezza atletica è venuta fuori proprio nella ripresa, con Hysaj e Rui che hanno divorato avversari che fino a quel momento li avevano messi in un angolo nella corsa e nel fisico.
Fonte: Il Mattino