Avellino1
Cesena1
Peggio di una sconfitta, se possibile: incassare il gol del pareggio all’ultimo secondo di una gara dominata e da un Cesena che mai aveva concluso a rete prima di allora, rappresenta una beffa atroce per l’Avellino. Un tiro a bersaglio, una serie infinita di conclusioni, l’indiscutibile dominio sul piano del gioco e della determinazione da parte di una squadra in piena emergenza ma capace di esprimere orgoglio ed agonismo, mettendo cuore e testa in una gara che gli uomini di Novellino avrebbero potuto sbloccare chissà quante volte prima del 90’.
RIGORE. Quando l’arbitro Ghersini ha concesso il rigore con cui l’Avellino è passato in vantaggio, è stata quasi una liberazione per la squadra irpina che, oltre ad avere colpito un palo al 12’ con Ardemagni, aveva esaltato le doti di Fulignati in più circostanze, chiamando il portiere a risolvere situazioni di forte difficoltà mentre, sull’altro fronte, Radu era rimasto inoperoso. Al 44’ st il nuovo entrato Falasco se n’è andato sulla fascia sinistra e, appena penetrato in area, è stato atterrato da Donkor. Rigore indiscutibile trasformato da Federico Moretti (altro nuovo entrato) con un tiro carico di rabbia per andare poi a gioire sotto la curva, costringendo il pubblico di quel settore ad esultare e porre fine al religioso silenzio con cui avevano assistito alla partita, in ossequio a una decisione magari discutibile ma contemplata dalla mentalità ultras.
ARRESTI. Prima della gara, infatti, erano stati arrestati due tifosi del Bologna che, seppure daspati e con obbligo di firma, chissà perché erano venuti fino ad Avellino per tifare contro il Cesena, insieme ai gemellati tifosi biancoverdi: solidarietà per i colleghi finiti in cella. Non c’è stato il tempo per gioire ed assaporare il ritorno alla meritata vittoria, però. L’Avellino ha cercato di gestire gli istanti finali della gara, onde evitare l’ennesima rimonta: Novellino ha preso tempo mandando in campo De Risio al posto di Ardemagni ma, proprio all’ultimo respiro, è maturato il beffardo pari. Angolo dalla destra, palla al centro dell’area irpina, deviata da Scognamiglio che ha allungato la traiettoria verso Cacia che ha messo di testa in rete confermandosi bestia nera dell’Avellino e regalando al Cesena un punto di platino.
Fonte: CdS
AVELLINO (3-5-1-1): Radu 6; Migliorini 5,5 Morero 6 Marchizza 6; Laverone 6 Molina 6,5 Di Tacchio 7 Wilmots 6,5 (15? st Moretti 6,5) Rizzato 6 (32? st Falasco 6,5); Asencio 5,5; Ardemagni 6 (50? st De Risio sv). A disp.: Lezzerini, Pecorini, Kresic, Vajushi, Evangelista, Cabezas. All.: Novellino 5,5.
CESENA (4-4-2): Fulignati 7; Donkor 5 Esposito 6,5 Scognamiglio 6 Fazzi 6; Vita 6 Schiavone 6,5 Fedele 5,5 (19? st Cascione 6) Laribi 6 (30? st Kupisz 5,5); Jallow 5,5 Moncini 5 (15? st Cacia 6,5). A disp.: Agliardi, Melgrati, Perticone, Eguelfi, Chiricò, Suagher, Dalmonte, Ndiaye, Emmanuello. All.: Castori 6.
ARBITRO: Ghersini di Genova 5,5.
Guardalinee: Rocca e Rossi.
Quarto uomo: Vigile.
MARCATORI: 45? st Moretti (A, rig.), 50? st Cacia (C).
AMMONITI: Molina (A), Vita (C), Moretti (A).
NOTE: spettatori 5000 circa. Angoli: 10-2. Recupero: pt 0?; st 6? st.