Simoni: “Lo scudetto al Napoli sarebbe un’impresa, ma la Juventus è diventata normale”

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La premessa è semplice, ma doverosa allo stesso tempo: «Lo scudetto del Napoli sarebbe un’impresa incredibile», qualcosa che somiglia molto ad un sogno. Luigi Simoni quel sogno l’ha sfiorato e in quell’ anno, con l’Inter, stagione 1997/98, ci andò molto vicino. Se ne parla ancora di quell’ ormai famoso Iuliano-Ronaldo… «Ma se ci fosse stato il VAR, magari sarebbe finita diversamente». Gigi Simoni è stato anche sulla panchina di Lazio (1985/86) e Napoli (1996/97 e 2003/04). Parla degli azzurri ai microfoni de Il Roma: «Sarà una bella partita e un’altra tappa fondamentale verso quel traguardo che tutta la città sogna ».Simoni

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Qual è il su pensiero sulla stagione del Napoli? «Il giudizio è nettamente positivo. Il Napoli è bello da vedere, gioca bene, ha una qualità eccezionale. I napoletani non possono che essere contenti della propria squadra, così come lo sono io da tifoso. Sarri è un bravo allenatore, tutto sta andando avanti positivamente, speriamo possa essere l’anno buono per lo scudetto: sarebbe una grande impresa. Io sono fiducioso».
La Juve è ancora la squadra più forte? «Credo di no. Il Napoli è cresciuto tanto, soprattutto caratterialmente, mentre la Juve è diventata un po’ più “normale” rispetto al passato, meno imbattibile di qualche anno fa. Oggi vince le partite soffrendo e spesso ha tanti infortunati. Magari alla fine vincerà lo stesso lo scudetto, ma intanto sta faticando. Ecco perché al primo posto c’è sempre il Napoli».
Chi è il “Ronaldo” di Sarri? «Un altro Ronaldo non esiste (ride, ndr). Scherzi a parte, il Napoli ha tre attaccanti fortissimi. Mertens è un giocatore che a me piace tantissimo. Ha grande qualità, ha doti tecniche e atletiche, è molto veloce, fa tanti gol e il rendimento è sempre altissimo. Ha dimostrato di saper interpretare alla grande un ruolo che non era il suo dopo l’infortunio di Milik. Ma anche Insigne e Callejon sono fondamentali e stanno esprimendo tutte le loro qualità in una squadra che gira a memoria».
A proposito di Ronaldo, quante volte ha ripensato a quell’episodio del 1998 associandolo all’introduzione in Italia del VAR? «Se la tecnologia fosse esistita anche allora, quella partita sarebbe andata diversamente e magari anche l’esito di tutto il campionato. Fu un peccato, ripenso sempre a quell’episodio. Purtroppo andò così. Di sicuro, con l’introduzione del VAR, tutti noi abbiamo pensato almeno una volta: “Ah, se ci fosse stato anche nel 1998…”. Non avremmo avuto la garanzia assoluta di vincere il campionato, ma almeno potevamo giocarcela».

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