L’ex centrocampista azzurro, Oscar Magoni, sulla sfida di domani: “Fa parte della serie delle 3/4 trasferte più difficili della serie A”.
Una trasferta che vale come un «test» per misurarsi con se stessi, per confrontare gli eventi, per registrare una crescita che conduca al futuro con maggior tranquillità. L’Atalanta è un ostacolo, un avversario complesso, una squadra di grande fisicità e qualità, ben organizzata e affidata alle sapienti idee di Gasperini. Ha eliminato il Napoli dalla Coppa Italia e, appena un anno fa, ha battuto gli azzurri sia all’andata che al ritorno, dunque rappresenta una sorta di «bestia nera » che Sarri proverà a domare puntando sull’orgoglio dei suoi ragazzi, sulla volontà di riscattare la recente eliminazione e ripartire, blindando il primo posto. «Sarà una gara verità», spiega Oscar Magoni, doppio ex dell’incontro, oggi spettatore di una gara che, comunque andrà, si preannuncia «bellissima e molto interessante».
Perché sarà una gara verità? «Perché quella di Bergamo è tra le 3-4 trasferte più difficili
dell’intero campionato. Storicamente è un campo difficile per tutti, specialmente per il Napoli. Servirà una super prestazione e, in caso di vittoria, il Napoli scoprirà di essere davvero cresciuto, perché avrà superato un test difficilissimo».
Ce la farà? «Difficile dirlo, anche perché lo stadio sarà tutto esaurito e l’Atalanta esprime una qualità di gioco molto alta, anche se differente dal Napoli. Di sicuro assisteremo ad una gran bella partita, soprattutto interessante dal punto di vista tattico ».
Giochiamola in anticipo…. «L’Atalanta sfrutta un centravanti di sfondamento, Petagna o Cornelius, che gioca bene spalle alla porta per favorire gli inserimenti di Gomez e dei centrocampisti, vedi Cristante. Il Napoli, invece, si affida al suo tridente, ha tre attaccanti leggeri e giocherà palla a terra, in velocità, con pochi tocchi. Dopo l’infortunio di Milik, che permetteva a Sarri di poter variare il proprio gioco, gli azzurri sono stati “costretti” a giocar sempre bene per vincere. Non possono permettersi gare sporche o cross dal fondo a palla alta».
Sarri e Gasperini: così simili e così diversi. «Tutto dipende sempre dalle caratteristiche dei giocatori a propria disposizione. Parliamo Parliamo di due filosofie diverse che, però, permettono ad entrambi gli allenatori di far rendere al massimo le proprie squadre. Domani ci saranno tanti duelli e il Napoli, per vincere la partita, dovrà saperli sfruttare, facendoli propri».
Capitolo mercato: Verdi ha rifiutato il Napoli ed è rimasto a Bologna. Magoni, nel 1999, accettò. Perché? «Perché avevo desiderio di fare un’esperienza al Sud e quindi decisi di abbandonare la Serie A col Bologna per andare al Napoli, in Serie B, accettando di scendere di categoria. Non esitai un solo istante, ma queste sono scelte personali e vanno rispettate. Verdi ha preso una decisione che è sua e solo sua. Probabilmente ha intuito che non era
ancora giunto il momento del salto di qualità ».
Il Roma
Fonte: Il Roma