Giordano al CdS: “La classifica sta rispecchiando certi valori ed il Napoli gioca un calcio meraviglioso”

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Bruno Giordano, l’eroe di Torino (anno calcistico di grazia 1986-1987),

Factory della Comunicazione

con un 3-1 in rimonta sulla Juventus che diede un senso, eccome, a quelle giornate, fino a scriverne la Storia. Giordano parla al Corriere dello Sport.
Giordano, lei cosa dice: si può fare?
«Il titolo di campione d’inverno è un indizio, adesso va mostrata la prova: restano diciannove partite, saranno dure e complicate, ma a chi dice che stare davanti al giro di boa serve poco io rispondo ch’è sempre meglio la fuga che il ruolo di inseguitore. Io penso che siano d’accordo anche i calciatori del Napoli».

E’ un (piccolo) traguardo.
«Una tappa, però densa di significati. L’autostima in casi del genere finisce per incidere, alimenta le ambizioni, dà energia che non sai di possedere. Nessuno pensa che essere in testa all’ultima del girone di andata rappresenti un premio, ma consente di avere certezze».

E’ una giornata, questa diciannovesima, dalla quale possono arrivare altre verità.
«La Juventus è troppo forte per pensare che debba rallentare e la Roma ha la possibilità di riscattare, immediatamente, la sconfitta di Torino. C’è Inter-Lazio che ha un suo valore indiscutibile, perché rischia di far rallentare una delle due, o persino entrambe, e di scavare un solco che potrebbe avere proporzioni enormi».

Le sue percentuali scudetto?
«Neanche sotto tortura, perché avendo giocato a certi livelli sono che possono essere sufficienti anche soltanto due partite storte per farti perdere ciò che hai guadagnato o per costringerti ad andare in affanno da chi ha allungato. Però la classifica sta rispecchiando certi valori ed il Napoli gioca un calcio meraviglioso. Per me, è un affare tra loro, la Juventus e la Roma e poi, e non dipenderà certo da questo braccio di ferro serale a San Siro, attenti comunque a Inter e Lazio. Di tempo a disposizione ce n’è per chiunque».

Con Sarri, due volte primi, alla diciannovesima, su tre….
«E vuol dire che è stato depositato un seme ed ora questo Napoli può passare per il raccolto. Si può fare, certo che si può fare. E immagino cosa succederebbe a Napoli, nel caso accada quel che sognano tutti».

Fonte: CdS

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