Sarri ai microfoni de il Mattino, prima “ciacca e poi medica! “Sono orgoglioso dei ragazzi”
L'intervista Per l'allenatore vittoria meritata: «Il rigore di Dries? Non c'era»
Crotone. Campione d’inverno anche nella notte in cui il suo gioco non è proprio una estate di gol. L’1-0 è il risultato meno sarriano che ci sia e poco importa che il titolo che Sarri conquista nella felicissima Magna Grecia non valga niente. In realtà conta molto. Perché sarà solo un Everest virtuale, ma è assai virtuoso: lo scudetto di dicembre è una fredda tabella statistica. Negli ultimi dieci anni solo una volta chi si è cucito mezzo scudetto sul petto alla fine del girone di andata poi non si è cucito l’altra metà a maggio. E non dite a Sarri chi è che non vi è riuscito.
Sarri, primi alla fine del girone di andata. Non è male?
«Non ha nessun valore questo titolo, lo sappiamo tutti. Abbiamo fatto 96 punti (in realtà sono 99, ndr) ma li abbiamo mischiati male perché fatti in due stagioni diverse».
Il Napoli ha collezionato record su record.
«Senza dubbio stiamo facendo un bel cammino e siamo orgogliosi. Ma per garantire un futuro di questo livello al Napoli la cosa più importante è andare in Champions. E questo girone di andata sembra darci delle belle speranze».
Quale dei tanti primati del 2017 è il più importante in ottica scudetto?
«Ripeto: essere campione d’Inverno non mi importa nulla. È un titolo fasullo. Il numero che mi tengo più stretto è quello dei gol che prendiamo. Nessuno lo sottolinea: ma è raro per noi vincere per 1-0. Non succede quasi mai. È importante continuare a subire così poche reti».
Cinici contro il Crotone?
«Non direi. Abbiamo perso cattiveria perché abbiamo pensato di averla in pugno. E abbiamo un po’ scherzato con la partita. Cosa che non mi ha fatto assai piacere».
Mertens, però, non segna ormai da otto giornate. Preoccupato?
«Non deve pensarci, contro la Sampdoria ha fatto tre assist e ci ha fatto vincere la partita. Lui pensi solo a giocare ancora così, senza star lì a pensare al fatto che non segna da così tanto tempo. Con il Crotone ha trovato pochi spazi ma senza dubbio quando si muove lui creiamo sempre qualcosa».
Forse ha bisogno di riposare?
«No, non è stanco anche se è tra quelli che sta giocando più di tutti. Anche se avessi a disposizione altri tre centravanti Dries giocherebbe comunque quasi sempre».
Zenga è infuriato per un rigore non dato a Mertens.
«A me sembra che l’abbia presa di petto e in ogni caso Hamsik devia il pallone a trenta centimetri da lui. Io vedo la maglietta che si deforma sul punto del petto, parlare di volontarietà mi sembra eccessivo in una situazione di questo genere… Io se fossi un arbitro non fischierei mai un rigore così».
Allan conferma di essere uno dei più in forma. Se fosse nel ct del Brasile lo chiamerebbe?
«Certo. Merita la nazionale ma spero che non lo chiamino perché se cominciano a chiamarlo ogni volta che c’è una partita, lui deve andare in Sudamerica e per me sono problemi seri».
Insigne lo ha ancora una volta sostituito. Come mai?
«Lo voglio gestire così perché viene da un periodo di inattività dove non si è allenato per infortunio. Lo stiamo inserendo di nuovo senza fretta, in maniera graduale. Nelle ultime due partita non ha mai giocato 90 minuti ed è giusto continuare così con lui».
Dal mercato di gennaio cosa si attende?
«Io non mi interesso a queste faccende, chiedete a Giuntoli. Secondo me siamo scoperti in un ruolo. Però questo è un lavoro del direttore sportivo. D’altronde, se lui parlasse di tattica io mi incavolerei con lui. Allora io non parlo di mercato».
La Juve come può essere avvicinata?
«Negli undici questa squadra è difficilmente migliorabile. Possiamo allargare la rosa prendendo qualche giocatore con caratteristiche diverse che potrebbero permettermi di proporre qualcosa di diverso. A me interessano che arrivino giocatori forti, non mi interessa se sono destri o mancini».
Ounas è forte?
«È un ottimo giocatore, ma sta migliorando nelle lacune che ha di tattica collettiva. Deve fare un percorso. E alla fine può avere una carriera brillante».
Cosa non le è piaciuto del Napoli di ieri sera?
«Abbiamo gestito a lungo la partita, potevamo fare gol in ogni momento e invece di farlo ci siamo un po’ lasciati andare. E invece questo è un errore: perché nel finale potevamo correre qualche rischio. Cosa che è avvenuta. Ma questo scherzare con gli avversari è una cosa che non mi è piaciuta».
Fonte: Il Mattino