Proventi diritti tv: un altro tassello alla nuova ripartizione

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Un altro tassello importante nella nuova ripartizione dei proventi dei diritti tv: per misurare il “radicamento sociale” dei club, e dividere il 20% dei ricavi in proporzione al pubblico di riferimento, al criterio delle presenze degli spettatori paganti nelle gare casalinghe si affianca quello dell’audience televisiva certificata. diritti_tv_championsL’emendamento alla Legge di Bilancio, presentato dalla deputata Daniela Sbrollini (Pd), è stato approvato in commissione lunedì notte, dopo una doppia votazione, dal momento che non era stata recepita una correzione al testo, sicché in un primo momento era stata approvata la definizione con lo share come misura di riferimento e poi, in quella definitiva, il testo con l’audience quale parametro effettivo. Detto che il principio generale era quello di riequilibrare i rapporti di forza tra le big e le medio-piccole, senza tuttavia penalizzare eccessivamente i club di vertice, l’idea della maggioranza era quella di scegliere tra i due parametri quello leggermente favorevole alle medio-piccole, fermo restando che l’uso dell’audience rispetto allo share non sposterebbe cifre enormi. Permetterebbe, tuttavia, di avere una rappresentazione più fedele della capacità di attrarre spettatori, allo stadio o davanti alla tv. L’uso dello share che, a quanto filtra dalla Camera, tuttavia sarebbe stato più gradito alle big che in qualche modo hanno lavorato per orientare l’emendamento in tal senso.

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Fonte: CdS

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