Maurizio Sarri, al termine di Torino-Napoli, è apparso raggiante e soddisfatto per quanto visto in campo. Su Il Mattino troviamo le considerazioni del tecnico, tra collettivo e individualità: «Io non ho mai perso il sorriso. Con la Fiorentina non avevamo fatto male, ho rivisto il secondo tempo con i viola almeno due volte e ribadisco che non c’erano segnali per cui essere preoccupati. E anche con la Juventus abbiamo giocato alla pari e ci è mancato solo il gol.
Aver fatto gol alla prima occasione ha reso tutto più facile perché in questa maniera non abbiamo concesso al Toro di chiudersi. In questo modo siamo riusciti a fare il nostro gioco. Troppe le occasioni che abbiamo fallito nella ripresa. Non va bene. Non abbiamo fatto i gol che avremmo meritato di fare.
Un vantaggio sapere della vittoria dell’Udinese? Per certi versi, sì. Perché un po’ tutti avevano una gran voglia di riprendersi subito il primo posto. Ma poi c’è la componente emozionale: il peso di dover vincere per forza avrebbe potuto giocare dei brutti scherzi.
Hamsik? È un giocatore straordinario, uno che pensa sempre alla squadra e mai a se stesso. E quando uno dei suoi livelli ha un periodo in cui il livello si abbassa bisogna aspettarlo perché sai che prima o poi tornerà a fare quello che ha sempre fatto.
Mario Rui? Non è Ghoulam, non ha la sua profondità ma tecnicamente è un buon giocatore.
Primo posto? È una cosa che alla fine di una partita fa piacere, ma la classifica è talmente corta che basta perdere o vincere una gara per passare dalla testa al quarto posto. Cosa mi auguro? Mi aspetto che torni al gol Mertens. Ma anche in questo caso è solo questione di tempo…».