Il punto della situazione – di R. Muni: “Facciamo quadrato”
All’indomani della conclusione della fase a gironi di Champions, con annessa eliminazione degli azzurri sconfitti anche in Olanda, avevamo auspicato una vittoria in campionato quale viatico per voltare pagina e dimenticare le recenti delusioni vissute. Ed invece, il Napoli è rimasto ancora a secco di gol in campionato e non è riuscito ad andare oltre uno scialbo 0 a 0 contro la Fiorentina, sciupando l’occasione per ritrovare la testa della classifica. Quello che preoccupa maggiormente è la sterilità di un attacco che, non più di un mese fa, era unanimemente considerato il vero punto di forza della squadra di Sarri. Per la seconda partita consecutiva, il pubblico del San Paolo ha dovuto trattenere l’urlo liberatorio che esplode ad ogni gol di Insigne e compagnia. Proprio l’assenza del Magnifico, tra i pochi ancora in palla in questo particolare momento storico, ha influito negativamente sul grado di pericolosità del tridente azzurro, in cui Mertens e Callejòn sono a corto di fiato, mentre Zielinski ha girato per novanta minuti alla ricerca della giusta porzione di campo in cui agire. L’attacco con le polveri bagnate è senza ombra di dubbio la notizia peggiore che giunge dalla settimana horribilis del Napoli, situazione che acuisce ancora di più il momento stregato che sta attraversando capitan Hamsik, attanagliato dalla maledizione del gol di Maradona. A ben vedere, questa situazione sembra un cane che si morde la coda, poiché lo slovacco non riesce a trovare il guizzo giusto per innescare i tre attaccanti e, al contempo, la scarsa vena di questi ultimi non giova alle possibili giocate del capitano azzurro, che necessiterebbe degli spazi creati da Mertens e Insigne per dare sfogo ai suoi famigerati inserimenti. Detta in altri termini, il Napoli non gira come dovrebbe ma siamo convinti che si tratti solo di una difficoltà momentanea dovuta all’elevato minutaggio di alcuni azzurri, chiamati agli straordinari con una partita ogni tre giorni. Gli infortuni di Milik e, soprattutto, Ghoulam hanno avuto il loro peso: il primo perché ha costretto Mertens a giocare tutte le partite, prosciugandone le energie mentre l’assenza del terzino algerino ha interrotto il momento di grazia della cosiddetta catena di sinistra. Infatti, il Napoli sviluppava gran parte del suo gioco sulla fascia sinistra, sull’asse Goulahm-Hamsik-Insigne, arrivati a raggiungere un livello di intesa notevole. Non sembra pura casualità se il momento negativo della squadra azzurra è cominciato con l’infortunio capitato a Goulahm. Mario Rui fa la sua parte, lo stesso dicasi per Hysaj quando è impiegato da Sarri sull’out mancino. Tuttavia, ciò non è evidentemente abbastanza per garantire la stessa qualità e pericolosità nello sviluppo della manovra e non è, altresì, un caso se il si è ridotto drasticamente anche il numero delle occasioni da rete create dai Sarri’s boys. Proprio in queste ultime ore, si sta parlando di Sarri intento ad incentrare sulla corsia di destra lo sviluppo delle principali trame del suo gioco, che se da un lato potrebbe rendere più imprevedibile la manovra, di contro rappresenta una soluzione tampone ad una emergenza vera. Va da se, che nella prossima finestra di mercato la società dovrà porre rimedio con pochi innesti ma di grande qualità. Se l’orizzonte appare avvolto da una triste sensazione di grigiore, non possiamo non sottolineare che la difesa azzurra è, ad oggi, la migliore del campionato, con una media di gol incassati da scudetto. Fino alla passata stagione, era la solidità del reparto difensivo a risultare determinante ai fini della vittoria finale. Può darsi che ciò non valga più ma noi ne prendiamo nota lo stesso. In definitiva, si tratta di un momento di calo che, ci auguriamo, possa finire presto. Tuttavia, l’occasione non è sfuggita a tutti coloro che non vedevano l’ora di sparare a zero sul ciuccio ferito. Come da copione, il carro di Maurizio Sarri, vincente ed avvincente fino ad un mese fa, si è improvvisamente svuotato di tanti falsi estimatori. Poco male, la sola cosa che conta è tornare a recitare un ruolo da protagonisti in un campionato che non ha un leader ed in cui sono sufficienti due risultati negativi per crollare ed altrettanti per tornare a volare. Il Napoli ha bisogno dei suoi tifosi, come detto da più parti, al termine della partita di domenica ed i sei milioni di innamorati del ciuccio devono fare quadrato attorno alla squadra, per aiutarla ad uscire da questo tunnel. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni