Lo volle Benitez, Calleti non ha tradito!
Callejon entrò in punta di piedi
Otto milioni ed ottocentomila euro per strapparlo al Real Madrid, chiuso com’era da un specie di marziano (si chiama CR7) ed accontentare Rafa Benitez, che l’aveva sistemato in cima alla propria lista della spesa, spiegando, tra i sorrisini diffidenti di chi l’ascoltava: «Farà venti gol». Le promesse son come debiti, che JC7 ha pagato in fretta, anzi immediatamente: venti gol come profetizzato dal señor della panchina nella prima stagione, tra cui uno alla Vecchia Signora per presentarsi (a modo suo) nella «Partita» che dà un senso alla stagione.
Il resto è scandito dalle abitudini, da una evoluzione che resta anche nell’epoca-Sarri, dalla titolarità (si direbbe a prescindere) che gli appartiene per diritto e per competenza tecnico-tattica riassunta da un allenatore che non ha mai nascosto di stravedere per lui e lo ha pure pubblicamente sottolineato: «Per me, nel ruolo, è uno dei migliori al mondo. E bisognerebbe conservarlo in una teca». O anche spostarlo dove sempre: da seconda punta (come accadde all’inizio, quando ancora c’era il rombo), da fluidificante (come capitato con Benitez e anche con Sarri stesso), come sussurrato da Callejon, disposto a tutto, pur di esserci in qualsiasi momento, a sostegno di un tecnico con il quale c’è (reciproco) affetto smisurato: «Io per lui faccio pure il terzino sinistro». E per il momento, e di nuovo, giocherà a destra, ovviamente, ventiduesima partita su ventidue, con sette gol fino a questo momento (e però anche quattro assist; ed un trend che lo trascina ben oltre la doppia cifra, probabilmente in prossimità di quella quota (venti) che rappresenta il top della sua carriera.
Fonte: CdS