Il Mattino – Reina in volo verso lo scudetto: anno da record
Stavolta può guardare l’eterno rivale Buffon dall’alto verso il basso. Le parti si sono invertite: Reina è in testa alla classifica e Gigi insegue a quattro punti. La difesa azzurra è la meno battuta della A (9 gol al passivo) insieme a quella della Roma, i bianconeri invece di reti ne hanno incassate 14 e cioè cinque in più.
Rispetto all’anno scorso il reparto arretrato di Sarri è più ermetico di quello di Allegri e Pepe quando viene chiamato in causa risponde presente, come a Udine. L’ultimo anno a Napoli lo sta vivendo da protagonista assoluto: è in scadenza a giugno 2018 e molto difficilmente rinnoverà dopo i diversi tentativi andati a vuoto in passato. Reina negli ultimi giorni del mercato estivo è stato inseguito con insistenza del Psg, un portiere di 35 anni che ha ancora numerosi estimatori in Europa: esperienza, grande carisma, straordinaria abilità nel gioco con i piedi. Le qualità ideali per giocare nel Napoli di Sarri, infatti l’allenatore è stato categorico sulla sua riconferma e ha sempre spinto con la società sulla sua incedibilità.
Pepe come Gigi è un punto di riferimento nello spogliatoio, un uomo squadra, un leader: è lui che dà tranquillità a tutti, soprattutto in vigilie importanti come questa contro la Juventus, ieri dopo la prima parte di lavoro personalizzato in palestra si è unito al gruppo. Reina è abituato a vivere partite di altissimo livello: con la Spagna ha vinto un Mondiale e due Europei ed è ancora nel gruppo della nazionale con la concreta possibilità di partecipare a Russia 2018 eliminando nel girone proprio l’Italia di Buffon. Una lunghissima esperienza internazionale anche in Champions League, pronto a vivere questa partitissima con lo spirito giusto: un match scudetto, un’atmosfera già provata in questi anni di Napoli. Ma quella di domani sera è una partita fuori dal normale: San Paolo stracolmo, azzurri che comandano la classifica con 38 punti, finora imbattuti e con un ruolino incredibile di 12 successi e due pareggi. Ecco perché c’è bisogno in campo di uomini dalla grande esperienza e che sanno gestire al meglio le pressioni, ecco perché c’è bisogno di uno come Reina.
Un rendimento finora molto positivo in campionato, qualche gol forse non proprio imprendibile (vedi ad esempio l’ultimo di Romagnoli del Milan) ma anche e soprattutto parate decisive come a Bologna o all’Olimpico nel finale contro la Roma. Ha saltato solo una partita, quella di Verona contro il Chievo per un problema alla schiena. Tredici le presenze, alle quali vanno aggiunte le sette di Champions League (le cinque del girone eliminatorio, più le due del preliminare con il Nizza): l’azzurro con più minuti, il più impiegato da Sarri.
Alla quarta stagione in maglia azzurra, dopo il primo anno con Benitez passò al Bayern Monaco, poi è tornato e ha vissuto i tre anni della gestione di Sarri: un feeling immediato, sia per il carattere dell’allenatore toscano, sia per la metodologia di allenamenti che per il sistema di gioco. Reina è costantemente nel vivo del gioco, i difensori si appoggiano spesso a lui per il rilancio dell’azione e il portiere spesso diventa addirittura un assist man lanciando direttamente in porta Insigne o Mertens. Insomma, un uomo squadra in tutti i sensi.
La Redazione