Stamane durante Radio Goal in onda su Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Maurizio Pistocchi di Mediaset Premium. Ecco quanto riportato dailnapolionline.com:
“Ancelotti CT? E’ un bravissimo allenatore, ma da solo non basta. Serve un sistema vincente, un gruppo vincente e delle idee valide per rifondare il calcio italiano. Il livello del nostro movimento è un livello basso da 15 anni, con un’unica punta di successo nel 2006. Conte ha dimostrato che l’allenatore sicuramente influisce, ma anche i più grandi CT hanno fallito con la Nazionale. La Nazionale è sempre specchio del movimento calcistico di un paese. Un paese che è quattro volte campione del mondo deve sempre puntare ad essere tra le prime quattro. In Italia manca un’idea di calcio dai settori giovanili, non c’è cultura ed unità di intenti. In Germania dopo la disfatta del 2000, hanno rifondato tutto e adesso sono ai vertici del calcio mondiale.
In Italia ci sono troppo stranieri, anche la Juventus che è sempre stata un grosso bacino per la Nazionale ha sette stranieri su undici. Questo avviene proprio perché non c’è una struttura che consente ai ragazzi della primavera di fare campionati professionistici e di maturare quindi in fretta. C’è da riorganizzare il sistema calcio in Italia con persone competenti e con un presidente della Federcalcio con delle idee giovani ed innovative. Non faccio differenza tra giovani ed anziani, sono le idee che devono essere giovani, non necessariamente le persone. Va rinnovato il gioco del calcio italiano, ci vuole un gioco più moderno.
Napoli-Milan? Non sarà una partita facilissima. Il Milan non è ancora fuori dalla propria crisi, ma resta una squadra temibile. E’ una squadra molto lontana dall’Europa e che ancora deve dimostrare un’idea di calcio da grande squadra. Manca l’identità a questo gruppo. L’obiettivo di una società che spende capitali su capitali deve ambire a vincere e a farlo convincendo. Il Napoli dopo la sosta può trovare i propri uomini più riposati e se saranno brillanti ed organizzati, non ci sarà partita contro gli uomini di Montella”.