ESCLUSIVA – S. Schwoch: “Lo scudetto? Vincerlo a Napoli diventeresti un eroe per i tifosi”

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ESCLUSIVA – S. Schwoch: “Lo scudetto? Vincerlo a Napoli diventeresti un eroe per i tifosi”

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Il momento del Napoli è davvero esaltante, numeri incredibili in campionato ed ora la sfida in Champions League contro il Manchester City. Di questo ma anche dell’inizio del Napoli femminile, ilnapolionline.com lo ha chiesto al neo consulente tecnico del club in rosa Stefan Schwoch in un’interessante intervista.

Sono passati un paio di mesi dal suo nuovo incarico nel Napoli femminile. Qual è al momento il suo mini-bilancio? “Siamo solo alle prime gare, la squadra è partita bene tra Coppa Italia e campionato. Sicuramente è un percorso lungo, l’obiettivo di questa stagione è lottare, dare il massimo e restare ai vertici. Se siamo fortunati già quest’anno conquistare la promozione, altrimenti entro due anni ottenere il risultato massimo che è la serie A”.

Domenica è stato importante il successo a Messina contro il Nebrodi con una calciatrice in meno. Sono segnali insomma di grande carattere da parte delle ragazze. “Sicuramente, anche perché quando vengono le vittorie, soprattutto di carattere, fanno senza ombra di dubbio piacere ed è certamente un buon viatico. Le ragazze hanno capito perfettamente che con queste prestazioni si può andare lontano, nessuno ti regala niente come succede nel calcio maschile, anche nel movimento in rosa è lo stesso. Quando si scende in campo, l’obiettivo è quello di vincere, oltre che fare bella figura. Una gara si vede non solo la parte tecnica-tattica ma anche quella agonistica e se accade tutto ciò,  sono certamente buoni segnali”.

Lei nel Napoli femminile si occupa della parte tecnica, che giudizio mi può dare di mister Aielli? “Un aspetto che mi ha colpito in maniera particolare è senza ombra di dubbio la voglia che ci mette e l’entusiasmo per questa disciplina. Ha una grande passione per il calcio femminile e questo lo si nota il giorno della partita quando sta in panchina. Se dovesse proseguire su questo trend e al tempo stesso trasmette alle ragazze questa passione, allora possiamo dire di essere a buon punto”.

Lei ha giocato ad ottimi livelli nel calcio maschile ed ora sta iniziando i primi passi in quello femminile. Quali sono le differenze che le sono saltate agli occhi? “Nel calcio maschile inevitabilmente ci sono molte pressioni, c’è tanta velocità, molta atleticità e fisicità ma alla fine i concetti sono quelli da entrambe le parti. Purtroppo il movimento in rosa non ha quella cassa di risonanza che ha il maschile. Si sta cercando di fare il massimo per dare lustro al movimento in Italia  per arrivare ai livelli massimi delle altre nazioni, come Germania, Inghilterra e Svezia dove lì il calcio si è evoluto”.

Al momento l’unica nota stonata di questo inizio del Napoli è femminile è la situazione dello stadio Collana. Lei cosa ne pensa in merito? “La situazione dell’impianto vomerese non è una nota stonata solo per il calcio femminile ma lo è per lo sport a Napoli. C’è da dire che al momento le ragazze si allenano in una struttura bellissima, però sullo stadio Collana c’è da trovare quanto prima una soluzione per far sì che tutti gli atleti possano allenarsi in una struttura degna di nota. Secondo me un’impianto di questa portata, ridotto in quello stato, andava dato in gestione a qualcuno per poterlo in futuro rivalutare. Se si è arrivati purtroppo  a questa situazione la colpa è soprattutto  dei nostri politici che pensano a tutt’altro ma non a fare il bene alle varie società campane o napoletane”.

Passando invece al momento del Napoli, in campionato gli azzurri vengono da dieci successi ed un pari. Numeri davvero impressionanti, questo può essere l’anno buono per il tricolore? “Se uno analizza i risultati che la squadra di Sarri sta ottenendo sul campo, la risposta è troppo scontata, può essere certamente l’anno buono. Certo è ancora presto per fare un bilancio sul traguardo che in città attendono da tanto tempo, però certamente i primi segnali sono incoraggianti. Rispetto all’anno scorso noto che la squadra riesce a ribaltare i risultati a gara in corso, aspetto che in passato non c’era. Ad esempio con l’Atalanta, sotto di un gol, la passata stagione finiva con una sconfitta, mentre ora la si è vinta per 3-1. Sul piano anche della buona sorte ci sono segnali incoraggianti, aspettiamo ancora un po’ e poi tireremo le somme”.

Lei a Napoli è stato il capocannoniere in serie B, ora Mertens sta facendo cose straordinarie. Per caratteristiche tecniche e fisiche, c’è un calciatore che assomiglia di compagni o avversari di quando lei giocava? “Come caratteristiche tecniche il belga assomiglia un pochino a me, Mertens si basa molto sugli scatti, sulla velocità, oppure sulla distrazione del difensore avversario, forse in questo ci assomigliamo. Il ragazzo sta dimostrando di essere un calciatore di ottimo livello. Nessuno, compreso me, si potesse aspettare che il belga avesse queste doti di centravanti, forse un limite è quello che non gioca con spalle alla porta, visto che attacca spesso la profondità ma piace per un aspetto. Non molla mai, va a pressare gli avversari e dal punto di vista tattico il Napoli non può fare a meno, oltre che è davvero  formidabile sotto porta”.

Domenica con il Sassuolo c’erano 55 mila spettatori, amore per la maglia azzurra sempre più evidente. Per i calciatori tutto questo cosa trasmette nell’arco dei novanta minuti? “Vincere lo scudetto a Napoli significa entrare nella storia del club ma anche della città stessa, diventeresti un idolo e un eroe per i tifosi azzurri. La spinta viene dal fatto che i sostenitori dei colori partenopei vivono per la squadra a 360 gradi. Vogliono vedere da vicino i loro idoli, fanno tanti sacrifici a livello economico, come le trasferte e tanti altri fattori. I calciatori quando scendono in campo, l’ultima cosa che pensano è lo stipendio, pensano a dare il massimo per vincere, prevalere sull’avversario  e dare gioia ai tifosi che dopo tanti sacrifici possono al triplice fischio poter gioire della vittoria del Napoli”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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