Ciccio Marolda: “Tutti si aspettavano un Napoli stanco…”

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L’editoriale di Ciccio Marolda

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Leggere sul prato un passo del diario di quella ragazzina innocente e coraggiosa e discutere e indignarsi per quella figurina con la faccia di Anna e con la maglia d’una squadra di pallone usata come ingiuria. Giusto che sia così se la memoria collettiva s’addormenta e lascia la porta aperta all’offesa degli stupidi, al vilipendio di chi non conosce le tragedie della storia, alla bestemmia di chi come valore ha solo l’idiozia del branco. Ancor più giusto, anzi: necessario, quando tutto questo si fa per difendere quel principio che è il Rispetto. 
Bene, l’Uefa già da tempo ha fatto del Respect la sua parola d’ordine, ma stavolta toccava al calcio nostro, soprattutto al nostro, dare una risposta. E la più efficace anche perché non suggerita da nessuno e nemmeno dal momento è stata quella di Marassi. Quella dei tifosi azzurri e del grifone, gemellati dal maggio dell’82. Trentacinque anni di bandiere incrociate e d’amicizia. Trentacinque anni d’arrivo allo stadio sotto braccio e di reciproco rispetto. Trentacinque anni di cori per la squadra e mai contro chi sta dall’altra parte. Eccolo il calcio che piace, che si vuole, che si deve a un movimento che non può essere – ancora oggi – ostaggio di beceri e ignoranti frammenti di tifosi. Come sarebbe bello se da storie come queste si scatenasse una crociata per un calcio senza delinquenti e smemorati. 
Calcio da vivere e godere come quello di Marassi. Dove il Genoa ci mette il fisico ed il cuore e sino a quando ce la fa anche la giocata rapida e pulita. Decide il Genoa, insomma, quale dev’essere la velocità della partita convinto di trovare un Napoli con le gambe mosce. Errore. Errore grave perché il Napoli l’accetta quella sfida, mischiando il ricamo al lancio lungo ed improvviso e stordendo con Mertens il povero Perin. Come dire: Maurito chiama e Dries risponde, ricacciando così due punti dietro il sogno nerazzurro di Spalletti. Ma c’è di più. C’è che oltre ad aver ritrovato il suo centravanti che s’era messo a dieta, il Napoli cancella ogni dubbio di stanchezza e smentisce pure chi già s’era abbandonato agli scongiuri ritrovando assieme in campo Zielinski e Diawara, in avvio coppia di centrocampo solo in altre due occasioni: con lo Shaktar e con il City. Insomma, precedenti non proprio assai felici. Ma più forte di tutto e di tutti si ripresenta il Napoli che conferma il suo ruolo di leader di questo campionato. Ancora lungo e incerto, è vero, ma intanto gioco, punti, medie e proiezioni sono proprio quelli giusti per allevare speranze tricolori”. 

 

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