Benevento, Baroni vuole evitare il record negativo
Per quella classifica anemica e per non marchiare a fuoco col suo nome gli annali di statistiche alla voce “record negativi”. Il Benevento prova ad evitare di aprire una nuova finestra nel “guinnes” dei primati per questa lunga striscia iniziale di sconfitte. Da lunedì sera, dopo l’ennesimo ko al Bentegodi di Verona, la Strega ha appaiato sul gradino più basso dei campionati a 20 squadre il Venezia 49-50. Da quell’antipatico exploit dei lagunari (otto sconfitte di fila, 28 gol subiti, 5 segnati) nessuno aveva fatto peggio nei 67 anni successivi. Oggi proprio il Benevento di Baroni rischia di aggiornare quel vecchio primato. La squadra giallorossa le ha perse tutte e otto finora, subendo 19 gol e segnandone appena due. Non sempre è stata fortunata, è andata più di una volta vicina a cancellare quello zero imbarazzante nella casella dei punti conquistati, ma per una ragione o l’altra non c’è mai riuscita. Basti ricordare l’assalto finale alla Sampdoria a Marassi alla prima di campionato coi blucerchiati in affannosa fase difensiva per blindare il 2 a 1 a loro favore, o il gol annullato dal Var all’ottavo minuto di recupero nella gara casalinga col Bologna (sarebbe stato l’1 a 1) e quello subito dal Torino la settimana successiva al 93’ dopo aver sfiorato tante volte il vantaggio. Baroni sottolinea spesso che le uniche due partite in cui si è pagato veramente dazio sul piano tecnico sono state quella contro Napoli e Roma. Anche contro l’Inter il Benevento ha perso col minimo scarto, dopo aver colpito due legni e aver subito l’annullamento di un gol regolare realizzato da Iemmello. No, questo record negativo il Benevento non lo vuole. Ed è anche certo di non meritarlo. In quel campionato di 67 anni fa il Venezia alla nona giornata pareggiò in casa col Palermo (squadra di metà classifica) spezzando la serie di sconfitte consecutive. Senza andare tanto più in là coi pensieri (quelli della salvezza, per intenderci), contro la Fiorentina oggi alla squadra giallorossa basterebbe anche solo non perdere.
Corriere dello Sport