L’ex Napoli, Pavoletti, in campo, finalmente…
Cagliari-Genoa potrebbe diventare il «Pavoletti Day». «Per me sole e mare significano tanto, anche nella vita di tutti i giorni» aveva detto l’attaccante all’arrivo a Cagliari. «Svegliarsi con una bella giornata mette voglia di allenarti». Nato a Livorno e cresciuto nella squadra dei cantieri navali, domenica sfida la squadra della città (marinara) in cuitra 2015 e 2016 ha fatto valere le sue doti di bomber (25 gol in 46 partite) e dove ha segnato il suo ultimo gol in Serie A, quello del 30 trionfale contro il Milan a Marassi, il 25 ottobre 2016, quasi un anno fa.
L’ULTIMA MAGIA Una rete bellissima, una delle sue, fatta di velocità, potenza e classe: dentro in area a cento all’ora sulla verticalizzazione di Laxalt, dribbling che mette a sedere Romagnoli e piattone di giustezza sul secondo palo che infilza un incolpevole Donnarumma. Un capolavoro che, paradossalmente, invece che alle stelle lo porta nella polvere. Dopo quella rete per Pavoletti infattisi avvicina un doppio calvario, a livello prima fisico e poi del morale. Il 22 novembre con la Lazio è costretto a fermarsi fino all’anno nuovo per una brutta distorsione al ginocchio sinistro.
NUBI SU NAPOLI Nel gennaio 2017 approda in un’altra città di mare vincendo il casting di De Laurentiis per il sostituto di Milik, fuori causa per un crac al ginocchio ancora più grave del suo. I 18 milioni e una firma fino al 2021 fanno pensare a un futuro soleggiatoaNapoli, ma qualcosa va storto. Sarri che non lo «vede» e si inventa Mertens falso nueve piuttosto che dargli fiducia: in 20 giornate con la maglia azzurra sta seduto in panchina 13 intere partite racimolando 194 minuti di campo. E nessun gol. In totale, dopo la magia al Milan sono 13 le gare di campionato giocate da Pavoletti senza andare a segno. Ma contro il «suo» Genoa lui e il suo Cagliari possono ricominciare a esultare.