Collana, Malagò non si schiera: «Faccio il tifo per lo sport»
Lo ha detto alla vigilia della presentazione delle Universiadi, lo ribadisce nel rinnovato salone d’onore del Coni che i Giochi napoletani hanno riaperto dopo tre mesi di ristrutturazione. Il Collana non ha una vocazione commerciale ma sportiva, per cui il parere tecnico sportivo dell’associazione regionale per le Universiadi sarà quello di destinare a questo uso esclusivo l’impianto vomerese. Poi spetterà alla Regione Campania decidere se e quando revocare il bando con il quale si voleva affidare a privati il Collana. «Allora – ribadisce il professor Raimondo Pasquino, presidente dell’Agenzia regionale per le Universiadi – non c’erano i soldi pubblici per ristrutturarlo. Ora sì, quindi le condizioni sono cambiate».
Da parte della Giano, la società di cui fanno parte gli ex campioni del calcio Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro, non vi sono state repliche alle dichiarazioni di Pasquino e di Sandro Cuomo, che ha attaccato il loro progetto insieme ad altri ex atleti. La Giano, che nei giorni scorsi ha presentato un progetto di restyling da 7 milioni, attende la consegna delle chiavi del Collana entro il 27 ottobre, come stabilito del Consiglio di Stato. Ferrara, Cannavaro e il loro socio, il costruttore Paolo Pagliara, non si aspettano la revoca del bando perché – è stato ricordato nella conferenza stampa della scorsa settimana – è stato tutto fatto nel rispetto del bando. «Chi è stato escluso – si è fatto notare – non aveva i requisiti». La Giano si è dichiarata pronta a far fronte a un evento come le Universiadi. Quanto alla mancata collaborazione con le associazioni sportive, è stato chiarito che non può aprirsi un dialogo perché Cannavaro e Ferrara non hanno ancora ricevuto le chiavi del Collana. In caso di revoca, i due ex campioni e i loro legali non si fermerebbero. «Perché questa è una battaglia iniziata tre anni fa».
La guerra degli sportivi napoletani ha fatto sobbalzare dalla sua scrivania romana anche il presidente del Coni Giovanni Malagò che pure per questo impianto si è speso tantissimo. I protagonisti di questa vicenda «sono tutte persone che conosco bene, con cui ho dei rapporti personali importanti – ha detto Malagò – Per cui è chiaro che ci sono delle competenze, delle deleghe che ovviamente riguardano gli impianti di proprietà chi li deve gestire e le concessioni. È poco serio se dicessi faccio il tifo per questo o per quell’altro. Io faccio il tifo per una sola cosa. Per fare sport all’interno del Collana, farlo il più possibile e farlo al meglio. E dopodiché non posso che rimettermi a chi ha le competenze a carattere giuridico». Malagò non si sbilancia, dunque. Preferisce restare a guardare con l’amarezza di una battaglia tra sportivi a colpi di carte bollate che avrebbe preferito evitare anche per il peso specifico che i vari Cuomo, Cannavaro, Tizzano, Ferrara ed altri rappresentano per lo sport napoletano.
La sfida delle Universiadi, continua Malagò, «è una grande sfida per una regione importante e popolosa. Napoli aveva bisogno di una iniezione di fiducia così importante perché c’è una situazione degli impianti che dire tra il complicato ed il drammatico è dire poco. E la città che in assoluto ha la realtà infrastrutturale più complessa tenendo conto il numero degli abitanti. Questa è una opportunità che bisogna raccogliere al meglio».
Fonte: Il Mattino