Undici giocatori a segno in undici occasioni, tra campionato (7) e Champions (4). Un tempo la si definiva cooperativa del gol. Nel Napoli non si dipende esclusivamente dal trio d’attacco. Insomma non segnano solo i tre tenori. Il capocannoniere è sempre Mertens, autore di 9 gol (7 in campionato); a seguire ci sono Callejon con 6; Insigne con 4; Milik, Zielinski, Jorginho, Koulibaly e Ghoulam con 2; Allan, Rog e Hamsik, sbloccatosi con il Cagliari dopo un digiuno tanto lungo quanto inusuale, con una rete. Rispetto al passato e ai soliti noti, insomma, Sarri ha guadagnato Ghoulam e Rog, mai a segno prima di questo campionato; un Koulibaly formato difensore-bomber; e Jorginho, capace in questo scorcio di fare (su rigore) quanto aveva fatto in tutti i suoi anni azzurri. Il vuoto da colmare? Ancora Milik, ahilui: un attaccante di razza e un’alternativa tattica importante che il secondo infortunio a un ginocchio in due stagioni ha costretto ai box. In totale, i gol realizzati sono 33 (autogol di Souprayen a Verona compreso).