L’editoriale di Ciccio Marolda
“Al di là dei numeri e dei record. Che sono importanti, che hanno un senso, ma che non sempre raccontano tutto quel che c’è da raccontare. Perché questo con la Lazio è stato assai più d’un successo come un altro. Proprio così: il Napoli all’Olimpico ha infatti depositato la candidatura ufficiale allo scudetto. E stavolta non da comprimario, non da chi deve rincorrere la Juve o chissà chi sperando che poi gli vada bene, bensì da protagonista di quel minicampionato che vale il tricolore. Minicampionato, certo. Quello a quattro, cinque, massimo sei squadre che con gli scontri diretti si giocheranno tutto o quasi. Ebbene, se la cosa è vera, con questo successo il Napoli s’è portato avanti col lavoro rispetto almeno a mezza bella compagnia, visto che in quanto a scontri diretti il Milan ne ha già perso uno con la Lazio, così come la Roma contro l’Inter e ora la stessa Lazio con gli azzurri.
E’ vero, per un tempo il Napoli ha temuto, ha pure sofferto ed è persino andato sotto, ma nelle sue giocate non c’è stata mai resa né rassegnazione. Ha saputo aspettare e quando Koulibaly ha stappato la partita ha dato il via alla festa. Festa grande, perché per nessuna squadra è e sarà roba di poco conto mettere sotto la Lazio a casa sua. Insomma, per il Napoli una gran bella prova generale per quelle ambizioni che non possono avere soltanto confini nazionali”.
Fonte CdS