Tegola Juve: se Agnelli viene condannato, non potrà rappresentare la società
La sentenza sarebbe immediatamente esecutiva, ma in nessun caso decade da presidente. Niente guai in Europa
Qualunque sarà l’esito, ci sarà un appello – che lo presentino Agnelli e la Juve o la Procura – ma con ogni probabilità bisognerà aspettare il verdetto del Collegio di garanzia del Coni – la Cassazione dello sport – per scrivere la parola fine alla vicenda (almeno per la giustizia sportiva).Dunque, il 25 settembre scopriremo se l’impianto accusatorio di Pecoraro avrà retto al vaglio del collegio giudicante presieduto da Mastrocola
Nel frattempo, se Andrea Agnelli fosse condannato in 1° grado a scontare un periodo di inibizione, la sentenza sarebbe
immediatamente esecutiva? Sì, comincerebbe subito, pure se presentasse l’appello.
Resterebbe presidente della Juventus? Cosa gli sarebbe vietato fare? Restare in sella o sospendersi sarebbe solo una sua scelta. Per il codice di giustizia sportiva (art. 19), l’inibizione temporanea non Il procuratore federale Giuseppe Pecoraro, 67 anni
comporta la decadenza dalla carica, ma il divieto di rappresentare la società in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale; il divieto di partecipare a qualsiasi attività di organi federali; il divieto di accesso agli spogliatoi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della Figc, con eventuale richiesta di estensione in Uefa e Fifa; il divieto a partecipare a riunioni con tesserati Figc o con agenti di calciatori. Cosa accadrebbe invece in Uefa, dove Agnelli siede nel Comitato esecutivo, e all’Eca, di cui è presidente? Nulla all’Eca, che è un sindacato autonomo, con regolamento privato. E nulla in Uefa, almeno finché la Figc non invierà (non è obbligata) la richiesta di estensione dell’inibizione. In ogni caso, la Figc potrà farla partire solo dopo il pronunciamento del terzo grado di giudizio. E comunque, anche quando l’Uefa ricevesse la richiesta della Figc, Agnelli manterrebbe il suo posto nel board, tutt’al più non ne eserciterebbe le funzioni durante il periodo di stop. Tra l’altro, sarebbe un caso inedito, anche perché Agnelli in Uefa non rappresenta l’Italia ma l’Eca di cui è presidente.
Fonte: Gasport