Juve – Dall’Europa al caso biglietti: il futuro di Agnelli in 10 giorni

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Il best seller difine estate?I dieci giorni di Andrea Agnelli”. Oggi, alle 10 a Ginevra, i maggiori club europei dell’Eca (European club association), un organismo che vanta parecchio peso pure sulla Uefa (da qui e per input proprio diAgnelliè partitala rivoluzione della Champions, che avrà 4 squadre italiane dal 2018) voteranno il nuovo presidente, il successore di Karl Heinze Rummenigge che, dopo la scelta di non ricandidarsi, ha lavorato sottotraccia per l’elezione di Agnelli, dato per favorito. Il prossimo 15 settembre, però, lo stesso numero uno della Juve conoscerà il suo futuro nel processo sportivo “Alto Piemonte”, il caso dei biglietti finiti agli ultrà. Il procuratore Pecoraro potrebbe chiedere addirittura da 2 a 3 anni di inibizione mentre altri parlano di un enorme patteggiamento fra Figc e Agnelli, roba da 10 milioni. Soldi, tanti, che Agnelli non vorrebbe pagare ma che, nel caso la “soluzione”fosse davvero l’ammenda, gli consentirebbero sia di restare in sella a Torino sia di non trovarsi dopo soli 10 giorni presidente dei top club europei ma squalificato in Italia. In caso di inibizione, inoltre, si aprirebbe un fronte tutto interno alla Juve: la nomina di un nuovo numero uno. Due le ipotesi per una poltrona ad interim, fino a fine squalifica. La prima ha il volto di Allegra Caracciolo, classe 1945 e madre proprio di Andrea, decisione che potrebbe creare malumori nell’altro ramo della famiglia, quello che fa capo al cugino di Andrea, John Elkann. La seconda idea è Pavel Nedved,vicepresidente dall’ottobre 2015 e desideroso di un salto di qualità all’interno del club, non solo formale. Una nomina, quella del ceco (ma ai tifosi non dispiacerebbe Alex Del Piero),che potrebbe spianare purela strada a un piano più clamoroso. Dagospia, qualche settimana fa, ha riportato l’idea di Andrea: prendersi i bianconeri cedendo a John il proprio 12% della Exor in cambio del 63,77% che la holding di famiglia detiene del club. In caso di no, Andrea potrebbe persino tentare l’acquisto della Juve tramite un’operazione con fondi americani (si parla di un affare da 1,8 miliardi). Fantascienza? Forse, certo che a riportarci alle cose di tutti i giorni c’è il caos della Lega Serie A, minacciata da Tavecchio: «Serve un presidente ponte e un’assemblea entro 3 mesi» per eleggere un nuovo leader «con i principi ispiratori che abbiamo dato in Figc, non c’è santo che tenga». L’assemblea domani a Milano risolverà qualcosa?

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Fonte: Libero

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