Taglio, inserimento, gol: ecco a voi Josè Maria Callejon. Che Spagna-Italia l’ha semplicemente vista, non vissuta, eppure lo avrebbe meritato, ma dicono che abbia caratteristiche lontane dalla cultura del calcio spagnolo. Strano, perché il Napoli s’è nutrito delle sue stesse peculiarità e le considera indispensabili. Ora e più che mai senza retorica il Napoli è la Nazionale di Callejon. Semplicemente una splendida storia, il racconto di uno spagnolo che da queste parti s’è sentito subito a casa: coi tifosi, coi compagni, con un calcio che poteva ostacolarne le abitudini. Tutt’altro. Callejon s’è rifugiato nella Serie A, ha riscoperto un mondo dopo aver accettato (ma a fatica) l’etichetta di «alternativa» al Real Madrid, pupillo di Mourinho ma anche co-protagonista all’ombra degli altri. Il resto è attualità: la chiamata di Benitez, l’impatto con le novità, i primi consensi ed infine le radici ben piantate ai piedi di una città che lo ha eletto idolo, per come gioca e per com’è fatto, per quel che (non) dice, per la serietà che stona con il contesto.