Il Mattino – S. Tacconi: “L’addio di Reina? Non cambierà l’umore del Napoli, anzi…”

0

«Caro Pepe, non ti curar di loro ma guarda e passa». Il passo dantesco riassume bene l’idea che Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della Nazionale, si è fatto sul caso Reina, ne parla in un’intervista fatta a “il Mattino”. «Dopo quello che ha dovuto sopportare in queste settimane, preparare la valigia mi sembra il minimo che possa fare».

Factory della Comunicazione

Il giro di campo finale aveva le sembianze di un addio. «Se così fosse, lo giustificherei pienamente. Al suo posto avrei fatto lo stesso. Non credo ci siano ancora le condizioni per restare».

Lui vorrebbe, la società gli intima di rispettare il contratto. «Non poteva pensarci prima e affrontare la questione direttamente?».

Forse il Napoli non si aspettava una mossa simile a pochi giorni dalla fine del mercato. «Fino all’ultimo può sempre accadere di tutto. Avete visto cosa succede dalle altre parti?».

Allora questi contratti davvero non valgono più niente? «Valgono ma fino a un certo punto. Se il giocatore si mette in testa di cambiare aria, c’è poco da sbattere i pugni sul tavolo».

I calciatori sono soltanto mercenari? «Più o meno è così. Il mondo e il calcio vanno in questo modo. Le bandiere non esistono più, o almeno ne sopravvive qualcuna. A parte Hamsik nel Napoli, ne conoscete altre?».

Tornando al giro di campo, s’è avuta conferma dello stretto legame che lega Reina alla tifoseria azzurra. «La gente si affeziona ai propri eroi ed è giusto che sia così. Ma alla fine non si meraviglia più di tanto, la maggior parte delle volte non è rancorosa, anzi mantiene un rapporto di stima con gli ex beniamini».

Un po’ di anni fa non era così. «Niente nel calcio è come una volta. C’erano le leggende, io credo di averne fatto parte: almeno questo ce lo dovete concedere».

La vicenda Reina può alterare gli equilibri dello spogliatoio?
«Sciocchezze. Anzi può rafforzare l’armonia del gruppo. Non dimentichiamo cosa è accaduto dopo la partenza di Higuain».

Lo spagnolo resta tuttora un punto fermo del gruppo, un trascinatore, il vero capo carismatico. «I ragazzi ne troveranno un altro. Una sola persona non può mai condizionare gli umori di un’intera squadra, nel bene e nel male».

Anche Sarri non l’ha presa nel nodo migliore. «Gli allenatori sanno perfettamente come sono fatti i calciatori e soprattutto conoscono bene il loro modo di pensare».

Alla fine, comunque, a Reina sono stati offerti circa sette milioni in due anni. «Oltre alla prospettiva di giocare titolare nel Paris Saint Germain che è diventata una delle favorite per la conquista della Champions. Di fronte al mancato rinnovo da parte del Napoli, cosa dovrebbe fare il ragazzo?».

Se lei fosse De Laurentiis come si comporterebbe? «Chiamerei Sarri, mi farei indicare un nome su tutti e farei qualsiasi cosa per andarlo a prendere».

Ballano questi tre nomi: Rulli, Mignolet, Karnezis. «Oggi un portiere deve saper fare tutto: parare, impostare con i piedi, avere il tempo delle uscite, grande personalità. La scelta più complicata spetta allo staff tecnico».

Chi potrebbe fare al caso del Napoli? «Io suggerisco Meret, un ragazzo molto promettente e che ha già alle spalle l’esperienza di un campionato vinto da protagonista».

Appunto, è un ragazzo.
«Lo era anche Donnarumma prima di debuttare nel Milan. Bisogna mettere alla prova i giovani validi e dare loro fiducia».

Anche in Champions? «Certo, Champions o campionato è lo stesso. Se vali, ti fai notare ovunque».

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.