L’Hamsik di oggi, stona. Le prestazioni non sono (ancora) coerenti col suo valore, col suo passato, con la sua efficace bellezza. In più, quattro partite senza reti appannano la tradizione, rappresentano un’inedita «prima volta» che rende tutti umani, anche se straordinariamente unici. Da dieci anni, Hamsik e il gol s’erano promessi puntualità: mai, prima d’oggi, lo slovacco aveva vissuto (ad inizio stagione) un così lungo periodo d’astinenza. Niente di preoccupante, ovviamente, Hamsik tornerà, e sarà elementare accorgersene. Basterà seguirlo con lo sguardo: sfuggirà alle marcature, danzerà per il campo e poi, com’è dolce abitudine, coccolerà la cresta e spalancherà il suo cuore ai tifosi. Le quattro sostituzioni consecutive indicano la strada, spiegano che Hamsik è «vittima» della preparazione, dei carichi di lavoro estivi, di una condizione fisica che a breve, lo rilancerà allineandolo ai suoi stessi standard. Tornerà a brillare e poi ancora ad esagerare. Intanto, il capitano si gode tutto il resto: le vittorie, le reti, l’altro centrocampo, la meglio gioventù azzurra : nuovi Marek crescono.