Il Mattino – A Nizza c’erano agenti anti-sommossa e droni per blindare lo stadio

I tifosi azzurri non potecano entrare con vessilli o sciarpe

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Per blindare l’Allianz Riviera, secondo il collega de “il Mattino” Pino Taormina, hanno ripreso i piani varati in maniera di sicurezza per Euro 2016. Per proteggere il Napoli hanno trasformato l’area dell’hotel che ha fatto da quartier generale, in una specie di «zona inaccessibile» presidiata da agenti in divisa anti-sommossa. E nella notte gli uomini della Gendarmeria hanno anche fermato e individuato almeno 7 tifosi del Nizza che hanno provato a disturbare il sonno degli azzurri lanciando dei petardi. La tensione è cresciuta col passare delle ore. Colpa anche di un strano tam tam, che annunciava il raduno di un centinaio di napoletani a Ventimiglia, pronti a raggiungere lo stadio, nonostante il divieto, che sorge proprio in prossimità di una delle uscite dell’autostrada A8. A quel punto la società azzurra ha avvertito con un comunicato: «Chi entra allo stadio si ricordi di non avere con sé sciarpe o altri vessilli del Napoli». Non è bella la Champions senza i tifosi ospiti, non è bello sentire l’inno della Coppa dei Campioni senza l’urlo dei supporters azzurri. La Uefa non ama i divieti di trasferta (per esempio, non negò ai pericolosissimi supporters del Legia Varsavia di andare al San Paolo) ma stavolta si è dovuta piegare alle pressioni delle due prefetture.
In questa maniera, dunque, si è pensato di scongiurare la minaccia più scontata, quella degli ultrà violenti che pure diedero vita a degli scontri assurdi prima di un’amichevole nell’agosto del 2015. C’è poi il terrore di nuovi attacchi terroristici, con gli stadi come obiettivi primari. Metteteci insieme entrambe le cose ed è chiaro a tutti del perché ieri c’era uno spiegamento di forze straordinario a Nizza. Molti i droni alzati in cielo per controllare sui vari accessi all’impianto, con un grande lavoro anche da parte dell’intelligence napoletana che ha controllato che i gruppi degli ultrà azzurri non riuscissero a raggiungere la Costa Azzurra. Poi, è chiaro, sono stati decine gli infiltrati: perché qui sono tantissime le attività ristorative gestite da napoletani. Che hanno comprato i biglietti per conto dei residenti in Campania. Gli ultrà della «Sud» del Nice hanno fatto capire subito l’aria che tira accogliendo gli azzurri nel riscaldamento con cori di insulti. Strano: hanno pronunciato alla francese la parola Napoli ma in italiano perfetto le parolacce e le offese. Si sono riscattati solo al momento del loro inno «viva nissa la bella». E quando hanno esposto in inglese uno striscione: «Non è calcio senza tifosi ospiti». I controlli per l’accesso dello stadio hanno avuto modalità all’apparenza rigorose. I varchi di accesso sono più di uno e ogni volta c’è stata una perquisizione accurata. Qualche petardo è esploso e un fumogeno è stato accesso. La novità è la partita sugli schermi dello stadio: è una delle prime volte in Champions. La Francia, come tutta l’Europa, vive nell’incubo non solo di scontri tra le tifoserie ma anche di nuovi attentati (come allo stade de France, per intenderci)
Il Napoli ha tentato di giocare con il lutto al braccio, per le due vittime del terremoto di Ischia. La Uefa ha risposto di no. Un piccolo paradosso se si pensa che appena dodici mesi fa al Sassuolo invece era stato concesso, proprio in occasione della gara di ritorno del preliminare di Europa League, con la Stella Rossa, di giocare con il lutto al braccio per ricordare le vittime del terremoto in Centro Italia.

La Redazione

 

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