Non come l’unica sul campo conquistata nell’ultima stagione (3-2 il 5 aprile scorso). Il Napoli batte Higuain. E seppur si tratti di un successo giuridico e non sportivo, vale eccome. «La SSCN vince lodo arbitrale. Higuain condannato a pagare le spese processuali», è il tweet apparso sul profilo ufficiale nella mattinata di ieri.
Una vittoria netta, anzi nettissima, come rimarcato anche dall’avvocato del Napoli Mattia Grassani. «L’esito è di totale soccombenza e la condanna delle spese processuali – tutte a carico di Higuain – di oltre i 50 mila euro, non ha precedenti», aggiunge Grassani con grossa soddisfazione. «Se gli arbitri si sono orientati in questo senso è stato anche per lanciare un monito all’attaccante argentino: per il futuro, pensaci».
Una vittoria, nella quale c’è anche il ruolo decisivo dell’ad Andrea Chiavelli, che non ammette prove di appello, tanto più che l’istituto dell’arbitrato irrituale si conclude in prima istanza. «Quando scatta il 90′ nulla può essere più messo in discussione – aggiunge Grassani – e la sentenza non può subire più nessun appello. Higuain non deve avere neanche un euro».
Verrebbe quasi da pensare alla scena vista al San Paolo qualche mese fa: Higuain rivolto verso la tribuna, dito puntato verso De Laurentiis e un labiale inconfondibile: «Es tu colpa». Evidentemente adesso la situazione si è ribaltata. È il presidente del Napoli a essere dalla parte della ragione, e come ammette lo stesso Grassani è stato proprio a lui che ha voluto immediatamente comunicare l’esito positivo dell’arbitrato. «Dopo un’iniziale soddisfazione ha ribadito come finalmente questo capitolo dovesse ritenersi chiuso».
La decisione degli arbitri (Massimo Farina, presidente del collegio, Salvatore Civale, nominato dal calciatore e Bruno Piacci, nominato dal Napoli), ha respinto e dichiarato inammissibili tutte le domande avanzate dall’argentino. Una richiesta che era inizialmente di 681 mila euro per poi diventare di 2,5 milioni. «Nel marzo 2017 Higuain ha richiesto un residuo di compensi, di somme per emolumenti e premi non pagati per circa 680mila euro», ha spiegato l’avvocato Grassani. «Il Napoli ha respinto tutto. Durante due udienze Higuain ha quadruplicato la somma portandola ad oltre 2 milioni e mezzo di euro. Tutto questo consacrato in un atto integrativo del contratto. Il risarcimento del danno è domanda assolutamente infondata e la condanna alle spese processuali la dice lunga sulla infondatezza delle pretese di Higuain».
Un successo che secondo Grassani, però, era auspicabile fin dalle primissime schermaglie dell’arbitrato. «La forza della ragione e dei fatti era dalla nostra parte. Si possono sostenere anche cause impossibili, ma quando sostieni cause più che fondate non puoi che predicare ottimismo e procedere per la tua strada». Un ottimismo che il legale del Napoli ha predicato sempre con la dovuta cautela, anche quando – una settimana fa – trapelavano indiscrezioni relative a una vittoria del Napoli. «La presunta vittoria non era vera perché il lodo è stato emesso ben dopo. Ecco perché a suo tempo abbiamo preso le distanze, non ci riconosciamo in quel modo di fare giustizia. Si può prendere posizioni solo dopo che le decisioni sono pubblicate e non quando sono frutto di eventuali rumors».
Immediatamente dopo l’esito dell’arbitrato, poi, i tifosi napoletani si sono letteralmente scatenati sui social prendendo d’assedio la pagina Twitter del fratello di Gonzalo, Nicolas Higuain, ritenuto anche lui uno dei maggiori responsabili del passaggio del Pipita alla Juventus un’estate fa.
La Redazione