Gli industriali si schierano con De Laurentiis: sì allo stadio a Bagnoli

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Il progetto del presidente sarebbe quello di costruire li lo stadio e la città del Napoli Calcio. La proposta di de Laurentiis riscuote molto interesse – per esempio – dal presidente dell’Acen Francesco Tuccillo, secondo il quale con i dovuti accorgimenti un attrattore di quel livello potrebbe essere utile allo sviluppo del quartiere che per quasi un secolo ha ospitato la fabbrica del ferro. «L’area di Bagnoli – racconta Tuccillo – si presta all’ipotesi progettuale di De Laurentiis, Bagnoli ha una vocazione turistica e ricettiva per il tempo libero e lo sport. Prevedere uno stadio moderno e all’avanguardia tecnologicamente come attrattore in quella zona sarebbe utile per la valorizzazione dell’intera area. Una ipotesi assolutamente da approfondire». Per Tuccillo – tuttavia – il primo approfondimento da fare è quello che deriva «dalla esigenze di un piano economico finanziario che parta da un valore dei suoli ceduti a Invitalia dalla curatela fallimentare a un prezzo congruo, perché quete aree non possono essere assegnate a costo zero». Il presidente dell’Acen insiste su una considerazione: «L’idea dello stadio deve convivere ed essere compatibile con gli ulteriori attrattori necessari per quell’area, lo stadio non deve monopolizzare la nuova bagnoli serve trovare, eventualmente si facesse lo stadio, il giusto equilibrio». Un’idea che piace a Tuccillo quella dello stadio, ma il presidente dell’Acen sottolinea pure come per trasformarla in progetto vero servano molte condizioni: «Tra queste quella di un potenziamento delle infrastrutture, su tutte i collegamenti. Nel piano originario, per esempio, era previsto un sottopasso che collegasse la Tangenziale a quell’area così come è necessario potenziare i collegamenti del trasporto su ferro». Tuccillo lancia anche un’idea su dove potere far sorgere la struttura: «In quei 120 ettari del parco urbano può trovare la giusta collocazione uno stadio come attrattore, come avviene in Europa, penso a Monaco di Baviera o a Bordeaux e come avverrà a Roma e a Firenze. Risolverebbe una serie di problematiche, non ultima quella della gestione e della manutenzione della aree verdi e degli spazi circostanti». Per Tuccillo un nuovo impianto potrebbe dare nuova vita anche al San Paolo «restituendolo alla sua antica architettura liberandolo da quella brutta copertura in ferro».
Il problema dello stadio e del San Paolo comunque è molto sentito e i rapporti non certo idilliaci tra Comune e patron De Laurentiis ne sono la testimonianza. Manca ancora la convenzione per la gestione del vetusto impianto di Fuorigrotta. Il sindaco Luigi sde Magistris ieri è intervenuto sulla questione in maniera decisa. «Mi auguro che la convenzione con il Calcio Napoli si chiuda anche perché diventa una telenovela stancante». Per il sindaco «se fino ad ora non si è chiusa le ragioni e i torti si dividono, ma chiudere al più presto credo che sia nell’interesse della città e per creare un clima di tranquillità attorno alla squadra che, sono convinto, l’anno prossimo può giocarsela per la vittoria finale». In merito ai lavori di riqualificazione dello stadio San Paolo, il sindaco ribadisce che l’obiettivo è «realizzare entro l’estate i bagni e la progettazione complessiva che poi porterà all’inizio progressivo della risistemazione dei seggiolini. Il nostro impegno è mettere il San Paolo in sicurezza e migliorarlo».

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Fonte: Il Mattino

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