E’ lui l’epicentro, è lui l’intoccabile: è Kalidou Koulibaly, la montagna granitica che insieme ad Albiol, «stopper» moderno forgia la difesa del Napoli. Ambito e ricercato non si cede, neanche dinnanzi ad offerte sontuose, come quando si presentò il Chelsea con 50 milioni circa. Koulibaly viaggia verso le cento partite in campionato (è ad 88) ed è alla sua quarta stagione. Piano piano è cresciuto, divenendo garanzia, tanto che le sue prestazioni sono divenute (quasi) impeccabili. Il difensore senegalese è arrivato nell’estate del 2014 per sette milioni, intuizione della coppia Benitez-Bigon. Il Napoli scelse senza indugi, convinto di avere individuato un profilo «altissimo». Koulibaly arriva a Capodichino, scopre il suo nuovo mondo e ci si immerge con prepotenza. Ogni tanto gli scappa una giocata un po’ leziosa, ma i dubbi spariscono nella sua seconda stagione, quando ripulisce la propria interpretazione del ruolo, mette assieme trentatré partite in serie A – e quarantadue complessivamente – e spacca il mercato. Niente da fare, già nell’estate del 2016, quando la querelle del rinnovo si chiude con una promessa a futura memoria: quinquennale, per provarci assieme. Intoccabile davvero.
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