Il Mattino – Bruscolotti: «Caro De Laurentiis la festa con Diego si può fare lo stesso»
Tutto sommato la festa dovrebbe essere di quelli che trent’anni fa lo scudetto lo hanno realmente portato a casa. Perché allora negare questa soddisfazione ai campioni dell’87? «Loro hanno fatto e loro hanno disfatto»: parole amare di Beppe Bruscolotti, che un pensierino alla partita con i giocatori del Napoli per celebrare i trent’anni del primo tricolore, fissata per il 4 luglio, ce lo stava facendo nonostante quanto accaduto il mese scorso, quando il 10 maggio il San Paolo rimase chiuso per la visita dei vecchi campioni e ci fu un balletto di responsabilità tra il Napoli e il Comune per la mancata visita sul tereno di gioco. «Con la differenza però che questa volta ci avevano messo la faccia sia il Comune che De Laurentiis».
E invece le parole del presidente del Napoli di fatto hanno bloccato l’organizzazione dell’evento con la partecipazione in campo dei giocatori azzurri, che dal 5 luglio saranno già in ritiro a Dimaro. Un preannuncio dell’ufficializzazione dell’annullamento della serata al San Paolo. «Ma questo mi sembra un pretesto – spiega Bruscolotti -. Andrebbero in campo le vecchie glorie, me compreso, con Diego naturalmente. I ragazzi di Sarri dovrebbero fare da cornice, una passerella e basta, come potrebbero infortunarsi?».
L’impalcatura dello spettacolo sarebbe semplicissima: in campo quelli che conquistarono lo scudetto, ex protagonisti mischiati a personaggi dello spettacolo che per diletto e per beneficenza ogni tanto indossano scarpette e pantaloncini. «Visto che il giorno dopo gli azzurri partono per il ritiro di Dimaro, la serata potrebbe diventare la migliore occasione per presentare ai napoletani la nuova squadra»: ovvio il consiglio di Bruscolotti che non condivide lo scetticismo di De Laurentiis.
Resta l’amarezza per una festa annunciata e che rischia di saltare, a meno che non si riesca a trovare una soluzione diversa dall’impiego dei calciatori di Sarri in campo. «Quella squadra fece qualcosa di straordinario regalando alla città un sogno. Dopo trent’anni meriteremmo maggiore riconoscenza. La cosa strana è che sono gli altri a promettere e poi a tirarsi indietro. Ci facciano sapere se hanno piacere o meno di portare avanti l’idea di una grande festa».
L’amara riflessione di Bruscolotti è che tutto sia destinato a sfumare: «Se davvero si vuol fare qualcosa, l’ultimo dei problemi sarebbe la presenza del Napoli di oggi. Lo scudetto lo abbiamo vinto noi, non loro».
Fonte: Il Mattino